“Manfredonia è diventata il cuore stanco del Golfo sotto una pioggia moderna”

“Manfredonia è diventata il cuore stanco del Golfo sotto una pioggia moderna”

Manfredonia – I gabbiani rappresentano il cuore bianco del Golfo sotto la pioggia fitta di stamani, dominano il nostro territorio, abitavani i nostri scogli quasi scomparsi, eppure il loro canto ha qualcosa di prezioso.

Rianimano le mattine del porto che apre il suo movimento al lavoro, loro palpitano con noi, sembrano capire che il luogo è cambiato, e con noi hanno lo stesso umore stanco.

Puntano l’infinito, mentre mi chiedo dove possano arrivare i loro lunghi raggi.

Forse raggiungono il limite dei loro sguardi fissi fino al confine del cielo sopra il mare, ai confini con la nazione balcanica. Con le loro zampe ferme sulla roccia marina improntano l’esistenza, o su una barca ormeggiato al Villaggio, spargono il proprio affetto sulla nostra terra.

Oggi noto che i cittadini del Golfo sono stanchi, aspettano risposte, le esigenze del paese sono cambiate, si cammina metaforicamente seduti, nessuno fa nulla e se lo si fa, lo si fa male e malvolentieri. Un paese il nostro che ha un ritmo molto lento come coordinamento dell’inefficienza, il nostro mare del Golfo ha il cuore stanco, con il suo fondale storico,con la sua origine antica.

Manfredonia oggi guarda passare la crisi, piange la perdita dei suoi pezzi che l’hanno vista fiera ai tempi della Siponto degli anni ’60, quand’era un fiore all’occhiello, nessuno più ascolta la sua voce, si pensa ahimè solo a costruire, distruggere e ricostruire, abbattere, mentre la città è lì frastornata senza sapere che fare.Si chiede ma cosa sta succedendo al suo caro paese? Che di sole sparge sale e sangue con la sua ferita sempre aperta che nessun più la cura.

(A cura di Claudio Castriotta )

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