Manfredonia al tempo dei lavatoi pubblici

ECCOLA qua siamo nel 1946, ieri lavatoio pubblico, oggi Piazza Barone Cessa, in passato  una via di un paese martoriato dalla guerra; il lavatoio appariva una struttura decadente, nelle mura quadrate intorno, il bianco spiccava , in modo dominante.Im rumore del mattino era.

Prendere e lavare, portare e stendere: l’andirivieni continuo, dalle vie per recarsi nel lavatoio di pietra a sciacquare indumenti. C’era amore per la città, c’era fratellanza e comunicazione, l’aiutarsi era all’ordine del giorno: il punto principale era una forte e radicata solidarietà, parola che oggi sembra scomparsa ,in un paese che cammina all’incontrario, e che sembra risolvere le proprie faccende in modo maldestro, e più furbo del senso del logico; la nostra vita oggi senza quella passata, sarebbe nulla se si cercasse di dimenticarla.

Partire dalla vecchia per arrivare alla nuova: cominciare a voltarsi all’indietro in modo ponderato , posso sicuro, fermo, ma il tempo è cambiato, cambia a secondo di un soffio di alito di vento. Noi, oggi rappresentiamo il nuovo futuro , che di regole ne ha tante , ma come al solito quelle rispettate sono sempre molto poche – viviamo purtroppo sregolati , per farci come al solito del male, come animali senza ragione e con la testa del correre.

Articolo di Claudio Castriotta

Exit mobile version