Le letture di Matteo Mesina Denaro: da Alda Merini a Primo Levi passando per Dostoevskij

C’è una curiosità che gira in queste ore su Matteo Messina Denaro pubblicata dal Corriere della Sera. Ieri, infatti, il quotidiano diretto da Luciano Fontana ha pubblicato una lista dei libri che sono stati ritrovati nella casa di Campobello di Mazzara, uno dei covi del boss dove i carabinieri del Ros hanno ritrovato anche la biblioteca personale del boss mafioso. 

Il giornalista Giovanni Bianconi ha raccontato che nel covo siciliano c’erano ben 50 libri. Generi, autori e soggetti molto diversi. Dalle biografie alle poesie, dalla filosofia ai gialli storici. Fra le tante pubblicazioni c’era una biografia su Vladimir Putin firmata da Nicolai Liin e pubblicata l’anno scorso. Poi una biografia di Fabrizio Corona“Non mi avete fatto niente”, quella di Andre Agassi, “Open. La mia storia” e quella di Pablo Escobar“Il padre del male”.

Poi alcuni libri sul nazismo e la Shoah. Dal romanzo di Olivier Guez, “La scomparsa di Josef Mengele”, che racconta la fuga del medico criminale nazista e il romanzo vincitore del Premio Campiello “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino che racconta la storia di una delle donne che assaggiava il cibo che avrebbe mangiato poi Hitler. Spicca, poi, un libro importante, fondamentale nel racconto della Shoah: “Se questo è un uomo” di Primo Levi

Termina la lista una lunga serie di generi diversi: da un racconto sul massacro del Circeo al saggio memoir di Ilda Boccassini, “La stanza numero 30”, che racconta anche l’amicizia con Giovanni Falcone; ad alcuni classici della letteratura come Baudelaire e Dostoevskij. Nella lista dei cinquanta libri ritrovati nella libreria del covo del boss c’era anche una raccolta di poesie della poetessa milanese Alda Merini. L’unico libro ritrovato nella stanza da letto, dunque forse l’ultimo letto dal boss, è “La ragazza blu”, pubblicato l’anno scorso e scritto da Kim Michele Richardson

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