L’anima della terra marina

Fune, battello,
margine orizzontale, onde stanche,
vapore distante, fuoco acceso, 
cuore di cane, 
tra il buio e la banchina 
sensazione d’argilla,
nella notte odore di vino,  
legna scoppiettante. 
È l’anima della terra marina,
inconcludente diatriba
scalpello sull’anima dura,
che vibra tra il metallico e l’arpione 
tra il piombo e il sughero,
steso sulle chianche di marmo sudicio, 
tra la nafta e un lampione semiacceso,
dal riflesso del degrado
dove il cielo apre il giorno piano.


Di Claudio Castriotta 

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