“In ricordo della cara Ninella Guerra e le sue suonate solitarie al pianoforte (1977)”

Manfredonia – LA guardavo salire in via Antico Ospedale Orsini, era una signora anziana e particolare. Tremante e con i suoi capelli grigi. Portava un abito usurato e un paio di collant colore cenere. Il tutto nonostante fosse proprietaria di immobili. Non era sposata, non aveva figli, aveva esili mani da ex pianista.Era colta ma un po’ avara. In diversi in città protestavano per il costo degli affitti delle sue case, si, perché di case ne aveva tante. Ma Ninnella ,non se ne curava. La signora Ceri era insofferente e a volte brusca. Ho il ricordo ancora di un giorno di fine settembre. 1977. Ero poco più che un ragazzo, la osservavo tutti i giorni perché facevo quella strada in via Ospedale Orsini. Era di là che passava per andare a ritiro.

La chiamavano anche “Ninnella Ciec”. Sembrava non vedere al di là del suo naso. Era una signora ma guardava la vita da un’altra angolatura. Ricordo le note soavi che uscivano dal grande finestrone dalla sua enorme stanza. Serenamente scendevano giù lungo Viale Nazario Sauro.

Non vide più la luce del giorno all’improvviso. Solo un carro funebre che la portò tra le vie della città quando morì: Sola col suo nome e cognome. Ora riposa pace. La immagino invisibile fuori una Chiesa in attesa di un po’ di sole per vedere l’orizzonte e il cuore❤️ sul pianoforte.

Articolo di Claudio Castriotta

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