Il ricordo di Jiuvanne u Mustaghiete

Manfredonia – ERA appena finita l’estate con l’arrivo dell’autunno – quando Jiuvanne u Mustaghiete si era congedato dal suo lavoro di pescatore dopo anni di attività per mare. Aveva detto basta anche perché Jiuvanne era molto malato.

Ricordo quando faceva il tragitto giornaliero dalla chiesa di Sant’Andrea. Era novembre, pressappoco il tempo era come oggi , già un pochino freddo. Jiuvanne soffriva di una grave malattia. La tubercolosi perenne non guariva mai nonostante le cure. Un giorno mentre camminavo alle sue spalle lui, col suo giunco in bocca, si recava in paese per prendere un po’ di svago. Sputò tanto di quel sangue da farmi impressione. Poi se ne ritornò a casa guardandomi fisso negli occhi mortificato.

Jiuvanne u Mustaghiete, chiamato così perché aveva poca barba, era un carissimo amico del mio babbo, ed era molto bravo. Lasciava le impronte di sangue sul percorso del Viale del Villaggio. Oggi caro Giovanni – ho voluto solo ricordare quando con umiltà te ne sei andato in silenzio…tra l’odore dei cachi maturi nell’aria solare .

 di Claudio Castriotta 

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