Il legame tra l’orientamento astronomico degli assi di alcune Chiese garganiche e la festività della Pasqua

IL LEGAME TRA L’ORIENTAMENTO ASTRONOMICO DEGLI ASSI DI ALCUNE CHIESE GARGANICHE E LA FESTIVITÀ DELLA PASQUA.

La Pasqua è la festa liturgica più importante per il Cristianesimo e una delle festività cristiane più sentite sul Gargano. Si tratta di una festa mobile, la cui data varia ogni anno in base al ciclo lunare. In effetti corrisponde ogni anno alla domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera.

La Pasqua era talmente importante da influenzare l’orientamento degli assi di moltissime chiese medievali.

Prendiamo due esempi presenti sul nostro territorio: Santa Maria di Selva della Rocca, in territorio di Apricena, e Santa Maria di Ripalta, in territorio di Lesina. Non si tratta solo di due chiese con orientamento lungo l’asse Est-Ovest, ma anche di strutture il cui impianto originario era a croce latina (in Selva della Rocca è ancora chiaramente visibile).

Santa Maria di Selva della Rocca, presenta attualmente una pianta a forma di ‘T’, derivante dall’unione di due spaziosi vani laterali a un’unica navata monoabsidata. L’osservazione delle mura perimetrali, che definiscono il volume della struttura (insieme all’analisi delle tecniche costruttive) suggerisce che la configurazione attuale dell’edificio religioso è il risultato di almeno tre fasi di costruzione.

Il nucleo originario dell’edificio era probabilmente rappresentato dal settore centrale dell’attuale fabbrica, ovvero dal corpo principale della navata e dall’abside che la concludeva sul lato orientale.

Dell’antico complesso abbaziale di Santa Maria di Ripalta, rimane solo la chiesa di Santa Maria, la cui pianta originaria sembra essere stata a croce latina. La struttura centrale era composta da tre navate divise in cinque campate.

Nel Medioevo molte strutture sacre furono progettate a forma di croce con l’abside orientata ad est. L’ingresso principale era quindi posizionato sul lato occidentale, in corrispondenza dei piedi della croce, in modo che i fedeli entrati nell’edificio camminassero verso oriente simboleggiando l’ascesa di Cristo sulla Croce.

La pratica di costruire chiese orientate in base agli astri ha radici antiche, risalenti all’epoca precristiana. Gli astri, da sempre, hanno guidato l’umanità nei momenti cruciali della vita. Con l’avvento del cristianesimo, molti elementi del culto solare pagano sono stati adattati al culto cristiano, inclusa l’orientazione delle chiese. Il sole, associato a Gesù, è stato simbolizzato in varie forme come il Sol Invictus, il Sol Salutis e il Sol Justitiæ.

La festa cristiana più importante, il Natale, è stata collocata a pochi giorni dal solstizio d’inverno, perpetuando così la tradizione solare anche nel contesto cristiano.

Gerberto D’Aurillac, conosciuto anche come Gerberto da Reims, fu una figura di spicco nel promuovere l’orientamento dei luoghi di culto verso direzioni solari significative. Nato intorno al 937 in Alvernia, Francia, fu monaco benedettino ad Aurillac e a Reims. I suoi scritti, tra cui il “Tractatus de Astrolabio” e il “Geometria”, influenzarono la pratica di orientare le chiese seguendo principi astronomici.

Fino al 1400-1500, il suo testo rimase un riferimento per progettisti e costruttori di chiese, raccomandando l’orientamento verso il punto di levata del Sole, specialmente utilizzando il criterio “Sol Aequinoctialis” negli equinozi.

Durante il Medioevo, la Pasqua era dunque un periodo privilegiato per la fondazione dei luoghi sacri. Guido Bonatti, matematico e astrologo del XIII secolo, sosteneva nel suo “Decem continens tractatus astronomiae” che le chiese dovessero essere costruite durante congiunzioni astrali favorevoli.

L’ideale era l’epoca vicina alla levata eliaca delle stelle dell’Ariete, poco dopo l’equinozio di primavera, in sintonia con le regole astronomiche che determinavano la data della Pasqua cristiana. Questa scelta non solo aveva significati simbolici, ma anche pratici: la bella stagione garantiva terreni migliori per la costruzione e più tempo prima dell’arrivo del freddo e delle piogge.

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