Il killer Annacondia alle Iene: “Tre di San Giovanni Rotondo fatti sparire nella fornace”

Il killer Annacondia alle Iene: “Tre di San Giovanni Rotondo fatti sparire nella fornace”

Intervista shock quella di Salvatore Annacondia “Manomozza”, il killer che ha confessato più di 70 omicidi, a Le Iene.

Giulio Golia e Francesca Di Stefano hanno intervistato Salvatore Annacondia, un ex boss della Sacra Corona Unita, oggi diventato pentito che avrebbe commesso più di 70 omicidi. Una chiacchierata nella quale l’ex mafioso si raconta senza filtri: dagli omicidi, all’agguato a Totò Riina, fino al suo pentimento.

Annacondia: “Non mi piaceva lasciare una persona viva”. Perché? “I morti non parlano”

L’inizio della violenza a Trani.

“Sparai due colpi in testa come un vero killer, tornai calmo e andai via. Non mi fece nessun effetto”, poi il secondo “Gli facemmo esplodere la testa. Trovarono solo una gamba sul litorale di Bisceglie”.

E la rivelazione del forno crematorio: “In una settimana in una fornace distruggemmo tre corpi di San Giovanni Rotondo, due di Barletta e uno di Bari. Il fuoco era sempre acceso. Per me ammazzare una persona era come andare a bere un caffè. La facoltà di fare luce e buio”.

La vita nel lusso anche in carcere: “Le forze dell’ordine erano corrotte, per ogni grado c’era la busta. Sono sempre stato coperto da politica e imprenditoria. Una mano lava l’altra. Ma erano loro a fare il lavoro sporco per me”. Ricci, calamaretti, datteri, aragoste, champagne, cocaina dietro le sbarre. Pistole. “Il carcere è la mamma di tutte le mafie“.

Infine il pentimento di Annacondia: “Per mio figlio, si stava lasciando morire”.

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