“Hanno urgente bisogno di assistenza. Non è possibile che due anziani possano essere abbandonati così”. È questo il grido disperato di Carla, che da quasi un mese segue a distanza il lento spegnersi degli anziani genitori senza poter fare nulla.
Michele e Raffaela hanno 88 e 84 anni. Sono entrambi positivi ed entrambi sintomatici. Raffaela è allettata e affetta da Alzheimer e quando ha iniziato a sentirsi male per il Covid, inizialmente i figli hanno pensato potesse essere connesso alla sua patologia. Ma poi, quando in famiglia sono risultati diversi casi positivi, è diventato tutto drammaticamente chiaro.
“Fino a dieci giorni fa io ero negativa, ma avendo marito e figlio positivi nella stessa casa, sono in isolamento e probabilmente ormai positiva anch’io ed attendo l’esito dell’ultimo tampone – racconta Carla, che poi confessa – Nel frattempo, ammetto di aver dovuto trasgredire uscendo per due volte per correre in soccorso dei miei”.
Michele e Raffaela hanno ricevuto la visita dell’USCA che ne ha constatato la positività. Hanno avuto le cure da fare a casa, da soli, ma per la loro età e per la patologia dell’anziana donna, non è semplice.
“Devono fare entrambi siringhe di eparina. Mio padre ad 88 anni ha dovuto improvvisarsi infermiere per farle a mia madre. Inoltre, gli è stata prescritta la bombola dell’ossigeno che deve mettere da solo. Ma non siamo mica tutti medici!”, esclama Carla, rivendicando il diritto all’assistenza per gli anziani genitori. “Mio padre sta male, è confuso e, nonostante ciò, deve prendersi cura di mia madre”.
Quindi il racconto tragico delle crisi respiratorie del papà e dell’aggravarsi dello stato di debolezza della mamma, che ad un certo punto ha smesso di mangiare e anche di bere per quasi due interi giorni. “Sono uscita di casa, anche se in isolamento e forse anch’io positiva. Ho dovuto farlo perché non potevo rimanere inerte mentre mia madre stava morendo”.
Carla è corsa al capezzale della madre, ma dopo averla salvata in extremis, è poi dovuta tornare in isolamento. Decine sono le telefonate che confessa di aver fatto ad infermieri, oss, medici. Nessuno, però, ha potuto aiutarla. Eccola dunque tornare a lanciare il suo grido disperatissimo: “Non posso accettare che i miei genitori muoiano soli e abbandonati. È inumano. Vi prego, aiutatemi ad aiutarli”.
NB: qualora ci fosse personale sanitario disponibile ad assistere i due anziani, può contattarmi anche privatamente alla mail mt.valente@email.it
di Maria Teresa Valente