Il cielo ora ha un nuovo canto

Ho perduto la mia valigia dalle mani,

mentre osservavo il tempo, 

passare veloce,

l’asfalto tra l’odore e l’olfatto, 

la polvere e la cenere,

di calce e intonaco,

del vento che profuma già di novembre.

Il mio cammino con un cero,

verso un viale di un sole opaco, crudo,

tra memorie verticali, di un cielo bagnato,

di anime meridiane, respiri abissali del mare,

folli dal cuore trasparente.

Mentre il giorno d’improvviso: 

rallenta il ritmo del battuto,

il cielo ora ha un nuovo canto.


Di Claudio Castriotta

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