Il 12 luglio 1885 l’arrivo del primo treno a Manfredonia

Il primo treno inaugurale della ferrovia Foggia-Manfredonia giunse in riva al Golfo alle ore 7.35 del mattino del 12 luglio 1885, esattamente 136 anni fa. “La popolazione è festante ed acclama al Re ed al Governo”, si legge in una cronaca dell’epoca.

In un disegno di Giuseppe Cosenza, tratto da uno schizzo dell’artista sipontino Matteo Barboni, viene immortalato proprio quel momento storico per la città, con lo sbuffo di una locomotiva a vapore che si fa strada tra ali festanti di nobili sipontini e gentildonne con ombrellini per proteggersi dal sole estivo. Nel disegno, realizzato per una cartolina, è ben visibile il fabbricato di ciò che oggi conosciamo come ‘stazione Campagna’.

Inizialmente la stazione si trovava fuori città e venne realizzato un viale alberato (l’odierno viale Aldo Moro detto ‘della stazione’) per congiungerla con quella che un tempo era la strada principale di Manfredonia: corso San Matteo (attuale corso Roma).

Essendo una stazione terminale, la ferrovia sipontina era dotata di un “triangolo” di binari per l’inversione delle locomotive, un caratteristico binario che sembrava quasi finire a mare, tanto da essere conosciuto come ‘ù tròn a mér’.

Il binaro per l’inversione delle locomotive.
Foto di Giovanni Rinaldi tratta da Manfredonia Ricordi

Dal 1° luglio 1934 vennero realizzati due prolungamenti della linea: il primo in direzione di Piazza Matteotti (attuale piazza Marconi) dove venne creata la fermata di Manfredonia Città, il secondo in direzione del molo del porto mercantile dove venne creata la fermata di Manfredonia Marittima. A seguito di ciò la prima stazione di Manfredonia nata nel 1885 prese il nome di “Manfredonia Campagna” (fonte: Lestradeferrate). Nel secolo scorso ci fu anche un prolungamento della ferrovia verso il porto alti fondali, che però non venne mai utilizzata.

Da quel primo fischio del treno è trascorso quasi un secolo e mezzo e oggi la tratta Foggia-Manfredonia viene resa fruibile soltanto per i bagnanti nei tre mesi estivi con tre sole corse giornaliere. Un vero peccato.

di Maria Teresa Valente

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