Le ultime notizie che giungono da Foggia disegnano un territorio dove si intrecciano repressione della criminalità, investimenti in mobilità, sfide ambientali e rinnovati spazi di partecipazione civile. Nel giro di poche settimane, l’azione dello Stato ha colpito i clan, l’aeroporto “Gino Lisa” ha inaugurato il primo collegamento internazionale, i cantieri dell’Alta Capacità Napoli-Bari procedono senza deragli, mentre la siccità riduce gli invasi e preoccupa l’agricoltura del Tavoliere. In parallelo, la comunità si stringe attorno alla memoria di Luigi Pinto e rilancia la lotta culturale alle mafie con festival, conferenze e una “notte bianca” dedicata alla legalità. Un quadro composito, che richiede letture incrociate e un’analisi ponderata dei diversi fattori in gioco.
La risposta dello Stato alla criminalità e l’impatto sul Calcio Foggia 1920
Il 19 maggio la Direzione Distrettuale Antimafia ha disposto quattro arresti e ben cinquantadue provvedimenti di Daspo contro esponenti del tifo organizzato accusati di fungere da cinghia di trasmissione della cosiddetta “Società foggiana”. Le indagini hanno ricostruito una catena di intimidazioni che include un ordigno collocato sotto l’auto dell’allora vice-presidente e colpi d’arma da fuoco rivolti ai calciatori, con l’obiettivo di forzare la cessione societaria a condizioni di saldo. Il Tribunale ha quindi nominato un’amministrazione giudiziaria, misura che sottrae il club al condizionamento criminale e riafferma la presenza dello Stato in un campo dove i clan cercavano consenso popolare e visibilità.
La gestione commissariale, fissata in sei mesi prorogabili, dovrà mettere in sicurezza bilanci e governance, mentre la tifoseria non coinvolta chiede tempi rapidi per tornare a parlare di risultati sportivi. La vicenda conferma quanto il pallone, in contesti permeabili, possa trasformarsi in strumento di pressione economica e simbolica. Allo stesso tempo, l’intervento giudiziario apre un varco: ripulire la società calcistica significa anche restituire fiducia agli investitori e sottrarre terreno ai clan, che fondano parte del loro radicamento sul controllo degli eventi pubblici più seguiti.
Memoria civile e formazione: da Luigi Pinto alla “Notte bianca” per la legalità
Il 1° giugno, cinquantaun anni dopo la strage di Piazza della Loggia, la sindaca Maria Aida Episcopo deporrà una corona in viale Luigi Pinto, dedicato al giovane professore foggiano rimasto ucciso nell’attentato di Brescia. Il gesto istituzionale assume un valore che va oltre la commemorazione: sottolinea la continuità fra le lotte degli anni Settanta e le attuali battaglie contro ogni forma di sopraffazione. «La cultura della memoria deve guidarci», ha dichiarato la prima cittadina, insistendo sulla necessità di trasformare il ricordo in prassi quotidiana.
Nella stessa direzione si colloca la terza edizione di “La città che vorrei – Una bussola per la legalità”, rassegna che, dal 22 al 28 maggio, ha animato Foggia con mostre, concerti, tavole rotonde, laboratori carcerari e un TEDx promosso dall’Università. Il culmine è stata la “Notte bianca della Legalità” ospitata ai Campi Diomedei, dove studenti, artisti e magistrati hanno discusso di strategie antimafia, dimostrando come la partecipazione civica integri – senza sostituirla – l’azione repressiva. Questa sinergia fra istituzioni accademiche, amministrazione comunale e società civile suggerisce che la lotta ai clan passa anche dal rafforzamento del capitale culturale di un territorio.
Infrastrutture in movimento: dal decollo del “Gino Lisa” alla linea ad Alta Capacità
Il 27 maggio l’aeroporto “Gino Lisa” ha salutato il primo volo diretto per Monaco di Baviera, operato due volte a settimana da Lumiwings. Il collegamento internazionale, salutato da Confcommercio e dalle autorità locali come “una leva per imprese e turismo”, inaugura una fase in cui lo scalo foggiano mira a diventare porta d’accesso privilegiata al Gargano e ai Monti Dauni. Già si discute di nuove rotte stagionali e di un servizio bus dedicato che colleghi direttamente il terminal con i comuni costieri, in coincidenza con i charter estivi.
Sul fronte ferroviario, Rete Ferroviaria Italiana conferma la tabella di marcia per il completamento dell’Alta Capacità Napoli-Bari entro il 2028. Una volta a regime, viaggiare da Foggia a Napoli richiederà meno di due ore, mentre la connessione con Roma scenderà a circa tre. Il nuovo amministratore delegato, Aldo Isi, descrive il tracciato come “cantiere modello”, sottolineando il rispetto delle scadenze. La modernizzazione infrastrutturale promette di ridisegnare gli scenari logistici per merci e pendolari, alleggerendo il traffico su gomma e offrendo al territorio una chance concreta di agganciare i grandi corridoi europei.
Emergenza idrica e nuove vie del turismo lento
Mentre le previsioni turistiche fanno ben sperare, la Capitanata fronteggia la peggior crisi idrica degli ultimi anni. Al 10 marzo gli invasi provinciali contavano 78 milioni di metri cubi d’acqua, a fronte dei 179 milioni registrati alla stessa data del 2024. Nel Tavoliere si teme una stagione agricola disastrosa e l’eventualità di razionamenti idropotabili. Il Consorzio di Bonifica attende fondi del PNRR per realizzare due mini-invasi e rafforzare il canale Cervaro-Capacciotti, mentre le associazioni di categoria rilanciano l’impiego agronomico delle acque reflue come misura tampone.
Nonostante l’allarme, il report “Cammini di Puglia” evidenzia un incremento del 48 % dei viandanti nel 2024, con francesi e lombardi in testa agli arrivi. Il Gargano, cardine della Via Francigena, registra tassi di crescita superiori alla media regionale e si attrezza per accogliere il flusso record di pellegrini previsto per il Giubileo 2025. La convivenza fra scarsità idrica e boom escursionistico impone una gestione oculata delle risorse: strutture ricettive, enti locali e organizzazioni religiose stanno già pianificando sistemi di approvvigionamento sostenibile per non vanificare il potenziale economico del turismo lento.
Partecipazione politica e prospettive di sviluppo locale
Le elezioni amministrative del 25-26 maggio hanno dunque confermato la disaffezione al voto in diversi comuni del Foggiano: parliamo di Orta Nova, Carapelle, Castelluccio dei Sauri e altri centri si sono fermati sotto il 40 percento di affluenza, mentre altri capoluoghi pugliesi hanno mostrato maggiore partecipazione. L’astensionismo, interpretato dagli analisti come sintomo di sfiducia nelle istituzioni, sollecita una riflessione sulla qualità del dibattito pubblico (e sull’efficacia) dei percorsi di coinvolgimento civico avviati dalle amministrazioni locali.
In questa cornice, Foggia guarda al futuro bilanciando ombre e opportunità: commissione antimafia nel calcio, potenziamento delle reti di trasporto, progetti irrigui in cerca di finanziamento e un calendario culturale che, oltre alla terza edizione del Foggia Graphic Fest, include la mostra diffusa “Paesaggi inimmaginabili” per il venticinquesimo anniversario dell’Università. Mantenere il focus su legalità, sostenibilità e inclusione appare decisivo per trasformare i segnali di ripartenza in percorsi strutturali di crescita. Solo così il territorio potrà scrollarsi di dosso inerzie storiche e costruire una narrazione fondata su risultati tangibili, più che su promesse o slogan.