Emanuela Orlandi, indagata una donna: di cosa è accusata?

Il mistero di Emanuela Orlandi contina a 42 anni dalla scomparsa della 15enne cittadina vaticana. Spunta una nuova indagata.

Roma, 19 dicembre 2025 – A oltre quarantadue anni dalla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, si verificano nuove scosse nell’inchiesta giudiziaria che da decenni scuote due stati: Città del Vaticano e la Repubblica italiana. Gli inquirenti della Procura di Roma hanno iscritto una nuova donna nel registro degli indagati con l’accusa di false informazioni al pubblico ministero, nell’ambito della riaperta indagine sul caso.

La vicenda torna così al centro dell’attenzione nazionale con un elemento che potrebbe influenzare la ricostruzione delle ultime fasi investigative: la circostanza che una persona chiamata a collaborare con la Procura – presumibilmente per chiarire determinati aspetti delle ore precedenti alla scomparsa di Emanuela – abbia dichiarato informazioni ritenute gravemente fuorvianti o non corrispondenti alla verità.

Questa novità emerge nel contesto dell’indagine avviata nel maggio 2023, quando la Procura di Roma, insieme ai Carabinieri del Nucleo Investigativo, ha deciso di dare un nuovo impulso alle indagini sulla tragica vicenda, riaprendo ufficialmente il fascicolo con l’ipotesi di sequestro di persona a scopo di estorsione; la stessa accusa formulata nell’ambito del filone di inchiesta ancora aperto.

Un’altra tessera del mosaico che non torna – e un’accusa importante

Secondo quanto si apprende, la donna indagata si è presentata questa mattina a Piazzale Clodio per essere ascoltata dagli inquirenti, assistita dal proprio difensore. Non sono stati resi pubblici i dettagli delle sue dichiarazioni né quali specifiche circostanze siano al centro delle contestazioni dei magistrati. Tuttavia, l’accusa di false informazioni al PM è significativa: in un’inchiesta così delicata e stratificata nel tempo, ogni testimonianza – vera o falsa – può spostare gli equilibri di ipotesi, depistaggi e piste alternative.

La reazione della famiglia Orlandi, per voce dell’avvocata Laura Sgrò, è stata di sorpresa, con la legale che ha dichiarato di apprendere la notizia solo dai media: «Non ne sapevamo nulla», ha commentato, ribadendo al contempo la massima stima per l’operato della Procura di Roma che si sta occupando del caso con grande riserbo e professionalità.

Questa cautela istituzionale ha caratterizzato gran parte delle fasi più recenti dell’indagine: la Procura ha sempre agito in maniera silenziosa, evitando di anticipare elementi sensibili per non compromettere l’efficacia delle indagini. L’iscrizione di una nuova indagata per false dichiarazioni potrebbe essere interpretata come la conferma che gli investigatori continuano a scandagliare ogni dettaglio, cercando di separare i fatti verificabili dalle speculazioni, dalle testimonianze contraddittorie e dai possibili depistaggi che hanno segnato la storia di questo caso.

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