E quando Cristo morì, le montagne del Gargano si spaccarono e i sipontini si spaventarono

«Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la Terra. […]Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. […] Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: “Davvero costui era Figlio di Dio!”». (Matteo 27, 45. 51-54) Siamo a Gerusalemme. Un po’ di miglia più a nord, Elvio Giustino, patrizio e settimo duce della città di Siponto sotto l’impero di Tiberio, assistette quel giorno in riva al Golfo ad avvenimenti che sconvolsero il mondo intero.

Il nobile sipontino, come i suoi concittadini, rimase profondamente turbato dall’improvviso oscuramento del sole in pieno giorno e dal forte terremoto che scosse le montagne del Gargano così violentemente da provocare profonde fessure e la caduta di grandi massi.

I sipontini di duemila anni fa non potevano immaginare che il figlio di Dio era stato appena assassinato e che la Terra stava urlando il suo dolore, anche lì, sulle rive del Golfo.A nord di Siponto e a due passi dal mare, da una delle spaccature generatesi a seguito del portentoso terremoto, cominciò a sgorgare una fontana tra le rocce della scogliera. All’acqua vennero attribuiti numerosi prodigi come anche la guarigione dei malati.

Venne perciò chiamata Acqua di Cristo, nome con cui ancora oggi è conosciuta a Manfredonia questa fonte.Qualche anno dopo la morte di Cristo, giunse a Siponto, mentre viaggiava verso Roma, l’apostolo Pietro. Quando incontrò il patrizio Giustino, gli raccontò dei miracoli compiuti da Gesù toccando a tal punto il suo cuore che questi decise di abbandonare le sue ricchezze e di abbracciare la fede cristiana. Pietro consacrò Giustino vescovo di Siponto e fu il primo pastore della nostra Diocesi.

Le tenebre che quasi duemila anni fa avvolsero improvvisamente la Terra vennero dissipate dalla resurrezione di Cristo, evento che si celebra con la Santa Pasqua. Nonostante la distanza, la nostra città è ricordata nei libri di storia poiché da vicino sperimentò la potenza del Creatore con un boato che fece tremare le montagne e spaventare gli abitanti di Siponto.In questa Pasqua un nuovo buio è sceso sulla Terra, ma oggi come allora tornerà presto a splendere il sole. Anche sulla nostra città.

Maria Teresa Valente

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