Da una lontana eco delle conchiglie

Sentivo una strana sensazione

della tua presenza sfumata di polvere.
Eri il mare delle conchiglie,

eri il sangue nelle corsie,

il cuore tra le miserie

la polvere tra le palpebre,

la cenere nelle arterie

la moribonda in Ospedale.

Sono il vento nella caligine,

la visione dalle vetrate

verso il punto della mia luce,

che mi ha visto crescere fanciullo

sono il piede del Trabucco,

il tintinnio nelle bacinelle

l’inalazione nasale,

sono quello che non guardo,

da quando ho visto chiudere l’immagine

alle mie spalle … ed eri tu mia madre.

Di Claudio Castriotta

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