Da Damiano della baracchella

A che età si comincia a pensare con nostalgia al passato?

Sicuramente quando l’infanzia inizia a diventare più lontana e volti, luoghi e profumi di quei giorni lontani provocano un tuffo al cuore.

Ecco allora che girovagando su fb mi sono imbattuta in una figura amica di qualche annetto fa, quando frequentavo le elementari alla scuola De Sanctis: Damiano della baracchella.

Prima o dopo il suono della campanella, Damiano era una tappa quasi obbligata per i piccoli studenti. Qui si poteva trovare di tutto, dai dolciumi, alla cancelleria, alle figurine; praticamente un emporio in pochi metri quadri. Classe 1940, Damiano della baracchella, al secolo Damiano Mastropasqua, era un uomo mite, gentile e sempre disponibile con tutti gli indomiti bambini che affollavano il suo chioschetto.

Averlo rivisto mi ha riportato alla mente le interminabili maratone di ‘ce l’ho, ce l’ho, mi manca’ con le figurine di Candy Candy e la gratificazione di un gustoso pacchetto di caramelle per un bel voto preso a scuola andando alla baracchella mano a mano col mio babbo.

Damiano da un po’ di anni non c’è più, ma al suo posto una coppia simpatica ed affiatata ha rilevato il chiosco chiamandolo ‘La Baracchella’, e mai nome è stato più azzeccato, per i bimbi di oggi, ma soprattutto per quelli di ieri, che nei ricordi di quel chiosco ritrovano il proprio rassicurante angolo di mondo.

Maria Teresa Valente

(Foto Antonio Racioppa, colorizzazione MTV)

Exit mobile version