City Hunter su Italia 7: quando Kenshiro presentò Ryo Saeba

Nel gennaio del 1997, la libertà del piccolo schermo italiano trovò nella figura di Ryo Saeba una delle sue espressioni più iconiche.

Nel caos creativo della televisione privata italiana degli anni Novanta, alcune scelte di palinsesto riuscirono a trasformarsi in veri eventi culturali. Una di queste avvenne nel 1997, quando City Hunter arrivò sugli schermi di Italia 7 accompagnato da uno spot di presentazione diventato iconico. A introdurre il nuovo anime non fu un semplice annunciatore, ma Kenshiro, l’eroe simbolo dell’animazione giapponese trasmessa in Italia (all’epoca), che parlò direttamente al pubblico come a una comunità già fidelizzata.

Lo spot-evento: Kenshiro introduce il suo “caro amico”

Lo spot, oggi recuperato e condiviso online, rappresenta uno dei momenti più singolari della storia televisiva italiana. Kenshiro, protagonista di Ken il Guerriero, annunciava la programmazione serale dichiarando che sarebbe rimasto con gli spettatori alle 19:30 insieme ad altri personaggi storici dell’animazione occidentale, come Bugs Bunny, Daffy Duck e il Gatto Silvestro.

Alle 20:15, però, sarebbe arrivato “un suo caro amico”: City Hunter. Kenshiro lo descriveva come forte, senza macchia e senza paura, un vero uomo al servizio dei più deboli, un eroe che dedica la propria vita a combattere il crimine. Non una semplice presentazione, ma una vera e propria investitura narrativa, un passaggio di testimone tra due icone dell’action giapponese.

La voce di Mario Cordova: un filo che unisce eroi e palinsesto

A rendere quello spot ancora più memorabile fu la voce scelta per Kenshiro. A doppiare il personaggio era Mario Cordova, una delle voci più riconoscibili e carismatiche della televisione italiana. Cordova era già noto al grande pubblico per aver prestato la voce a Kevin Sorbo nella serie Hercules, incarnando un modello di eroismo solenne e rassicurante.

La sua presenza non si limitò allo spot promozionale. Fu infatti lo stesso Mario Cordova a introdurre vocalmente la sigla di City Hunter all’inizio di ogni puntata trasmessa su Italia 7 e, successivamente, su Europa 7. Un dettaglio che rafforza la continuità simbolica dell’operazione: la voce che presentava l’eroe era la stessa che lo accompagnava ogni sera, creando un’identità sonora immediatamente riconoscibile.

Italia 7 e la scelta di un’animazione “adulta”

La messa in onda di City Hunter su Italia 7 non fu casuale. Il circuito, attivo dal 1987 al 1998, aveva costruito la propria identità puntando su un’animazione giapponese meno edulcorata rispetto a quella delle reti generaliste. Serie come Ken il Guerriero avevano già abituato il pubblico a temi più maturi, violenza stilizzata e personaggi ambigui.

City Hunter, con il suo mix di noir urbano, azione e ironia, si inseriva perfettamente in questa linea editoriale. La serie, basata sul manga di Tsukasa Hojo, era stata doppiata in italiano anni prima ma considerata problematica per le reti principali. Italia 7 le offrì invece una collocazione ideale, nel preserale, parlando a un pubblico adolescente e adulto.

Da Italia 7 a Europa 7 e 7 Gold: una presenza che resiste

Con la trasformazione del circuito in Europa 7 e, successivamente, in 7 Gold, City Hunter continuò a essere riproposto nei palinsesti, diventando un riferimento stabile per una generazione di telespettatori. Oggi quello spot con Kenshiro resta una piccola capsula del tempo: un momento in cui la televisione privata italiana sperimentava linguaggi, costruiva miti e parlava direttamente al suo pubblico. Non era solo promozione, ma narrazione condivisa. E in quella narrazione, Kenshiro e City Hunter camminavano fianco a fianco, uniti dalla stessa voce.

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