Chirurgia mini invasiva di anca e ginocchio: ne parla il dottor Enis Rustemi – Rehab Medicina e Riabilitazione
CHIRURGIA PROTESICA MININVASIVA DEL GINOCCHIO
L’artrosi del ginocchio è l’ottava patologia più
frequente in entrambi i sessi, con una prevalenza del
10,1% negl’individui al sopra dei 65 anni. Fattori di
rischio specifici per lo sviluppo dell’artrosi del
ginocchio sono l’obesità, i traumi distorsivi del
ginocchio associati a lesioni capsulo-legamentose,
soprattutto del legamento crociato anteriore,
gl’interventi di meniscectomia, l’attività calcistica,
rugbistica e di pallacanestro praticate a livello
professionistico.
Nei casi di dolore quotidiano, ridotta qualità di vita e
grave impotenza funzionale si rende necessario
l’intervento di protesi di ginocchio.
Nella mia struttura l’intervento di protesi di
ginocchio viene eseguito mediante una tecnica
mininvasiva, senza incisione delle strutture “nobili”
dell’articolazione quali i muscoli e i tendini. Negli
ultimi anni la tecnologia ha sviluppato numerosi
design protesici basati su fondamenti biomeccanici
differenti, con il fine ultimo di riprodurre il più
possibile la fisiologia articolare.
Per questo utilizziamo impianti protesici
“personalizzati” che riproducono il più possibile
l’anatomia del paziente. Infatti, a seconda che la
patologia artrosica colpisca il compartimento
mediale, laterale o femoro-rotuleo del ginocchio,
utilizziamo protesi moncompartimentali mediali,
laterali, femoro-rotulee o la combinazione di queste.
Con queste protesi viene preservata la porzione
sana del ginocchio che non è affetta da artrosi, e
allo stesso tempo vengono preservati i legamenti.
Tutto ciò permette una migliore risoluzione del
dolore nonche’ un piu’ rapido recupero funzionale
con la possibilita’ di praticare numerose attivita’
sportive.
Nei casi di artrosi di tutti e tre i compartimenti del
ginocchio, pratichiamo interventi di protesi totali del
ginocchio con tecnica mininvasiva.
CHIRURGIA PROTESICA MININVASIVA DELL’ANCA
L’artrosi dell’anca è la quarta patologia più frequente in
entrambi i sessi, con una prevalenza del 4,2% nella
popolazione di età superiore ai 60 anni, e determina un
impatto negativo sulla qualità di vita e sulle capacità
lavorative degli individui. Inoltre è stato ampiamente
dimostrato in numerosi studi che le persone affette da
artrosi dell’anca non trattata hanno un aumentato rischio
di sviluppare altre patologie, anche di interesse non
ortopedico, quali obesità, patologie cardiovascolari e
sindromi depressive, a causa della vita sedentaria e della
limitazione funzionale.
Nei casi di dolore quotidiano, ridotta qualità di vita e
grave impotenza funzionale si rende necessario
l’intervento di protesi dell’anca (PTA). La PTA è una
tecnica chirurgica validata da molti anni, che consiste
nella ricostruzione dell’articolazione costituita dalla testa
del femore e dall’acetabolo, mediante il posizionamento
di componenti metalliche, di polietilene e di ceramica.
Utilizziamo impianti che sono stati studiati per riprodurre
e ripristinare il più possibile l’anatomia del paziente, con
un’ampia gamma di scelta di taglie e design delle
protesi.
Nella struttura in cui opero, l’intervento di PTA viene
eseguito mediante una tecnica mininvasiva, senza
incisione dei muscoli e tendini fondamentali per la
motilità dell’anca stessa.
Con questa tecnica è possibile ottenere un più rapido
recupero funzionale rispetto alle tecniche tradizionali,
con il paziente che è in grado di deambulare
autonomamente con due stampelle già il giorno stesso
dell’intervento, di fare le scale dopo 3-5 giorni e di
abbandonare le stampelle entro 2-3 settimane
dall’intervento chirurgico.
Utilizziamo sia una via d’accesso posterolaterale
mininvasiva senza distacco dei muscoli extrarotatori
brevi dell’anca, che una via d’accesso anteriore, con
ottimi risultati clinici e funzionali.
Inoltre, in casi selezionati, eseguiamo questa procedura
chirurgica in regime “one day surgery”, con dimissione
del paziente il giorno dopo l’intervento chirurgico.
