Castriotta: “Come è calpestata la mia città”

Manfredonia – COME è bella la città,  sotto i pali di lampioni dentro i prati e le aiuole, di gente che parla e si nasconde, di gente che pensa solo a distruggere, di gente che la sputtana tutto il giorno, perché nient’altro è capace a fare , perché rompe soltanto le scatole.


Come è stanca la città che è spenta, la città di persone che la diffamano, di persone che la negano, che non la sanno nemmeno amare, che la odiano senza pietà, per casi di singole storie. Viva, cara la mia città, nella speranza che produce per il tempo di morire, per il modo di sopravvivere, con il respiro di esistere.


Come è saggia la mia città, io adoro la mia città, anche se la urtano di menzogne ,la disconoscono di cattiveria e di insulti ,senza memoria e di parole che non meritano una carta,come un dito che perde un’unghia sembra un pollice di una ferita, del suo sangue che cade a terra e a terra lascia un’ombra, la sua ferita assai grossa. Come è magica la città, come è pura la città, che si trascina con fatica, che respira anidride carbonica, con molti spazi della sera, della notte, cambia l’alba.


Come è buffa la città, come è seria la città, piene di gente che la rovina, che la morde dietro la nuca  a tradimento . Giro con garbo nella mia città, sono orgoglioso della mia città, perchè è una storia che non va dimenticata, perche è l’ora di aiutarla… ora che siamo nella mente di un’altra città.

Di Claudio Castriotta

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