Il Consiglio dei ministri, concluso poco prima delle 1,00 di stanotte, ha approvato il Recovery Plan con quasi tutti voti favorevoli tranne l’astensione delle due ministre di Italia Viva, Elena Bonetti e Teresa Bellanova.
Al Progetto integrato Porti d’Italia vanno 3,32 miliardi così suddivisi:
2,10 miliardi per “Porti e intermodalità collegati alle grandi linee di comunicazione europea e nazionali e per lo sviluppo dei porti del sud”;
1,22 miliardi per Green ports e cold ironing;
A Digitalizzazione aeroporti e sistemi logistici, vanno 360 milioni
Sul Progetto integrato Porti d’Italia fanno la parte del leone i due porti di Genova e Trieste:
– Realizzazione della nuova Diga Foranea di Genova;
– Progetto Adriagateway per il potenziamento del sistema logistico del Porto di Trieste;
Per gli altri porti nazionali le linee di intervento si ritrovano nella pianificazione strategica inserita nel piano Italia Veloce:
– Porti del sud e ruolo nei traffici intra mediterranei, ZES;
-Ultimo miglio ferroviario e stradale (Porti di Venezia, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Salerno);
-Resilienza Infrastrutture a cambiamenti climatici (Porti di Palermo, Salerno, Manfredonia, Catania e Venezia);
-Accessibilità Marittima (Porti di Vado Ligure, Civitavecchia, Taranto, Marina di Carrara, Napoli e Salerno e Brindisi)
– Aumento della capacità portuale: Porti di Venezia, Ravenna, La Spezia, Napoli, Trapani e Cagliari;
– Efficientamento energetico e ambientale: Porti dello Stretto di Messina.
Il primo 70% delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023. Il piano prevede inoltre che il restante 30% delle sovvenzioni sarà speso tra il 2023 e il 2025. I prestiti totali aumenteranno nel corso del tempo, in linea con l’obiettivo di mantenere un livello elevato di investimenti e altre spese, in confronto all’andamento tendenziale. Nei primi tre anni, la maggior parte degli investimenti e dei “nuovi progetti” (e quindi dello stimolo macroeconomico rispetto allo scenario di base) sarà sostenuta da sovvenzioni. Nel periodo 2024-2026, viceversa, la quota maggiore dei finanziamenti per progetti aggiuntivi arriverà dai prestiti.
fonte: https://www.corrieremarittimo.it/governance/approvato-dal-consiglio-dei-ministri-il-recovery-plan-per-il-sistema-portuale-332-miliardi/