Affitti brevi a fini turistici: arriva la stretta

DDL affitti brevi, arriva la stretta. Ecco cosa prevede la bozza

Ddl affitti brevi: «Minimo due notti nei comuni turistici e sanzioni agli abusivi»

Arriva la stretta del governo sugli affitti brevi. Lo ha annunciato il ministro Santanchè.

Tra le principali misure messe a punto dal ministero del Turismo nella bozza del nuovo disegno di legge ci sono l’obbligo nei centri storici delle città metropolitane di una permanenza di almeno due notti; un codice identificativo nazionale per ogni immobile a uso abitativo messo in affitto a fini turistici (così da creare una banca dati nazionale); l’obbligo di segnalare l’inizio dell’attività per chiunque eserciti in forma imprenditoriale, con multe fino a 10mila euro in caso di mancato rispetto della normativa.

In cosa consiste il codice identificativo e il soggiorno minimo

Oggi esistono i Codici identificativi regionali (Cir) per i fitti. Si punterà ad ottenere un Codice Identificativo Nazionale (Cin) su questo tipi di fitti.

Con l’articolo 4 (Limitazioni delle locazioni per finalità turistiche) si introduce un soggiorno minimo di due notti (minimum stay) per i Comuni ad alta densità turistica che, secondo Istat, sono poco meno di un migliaio sui 78.882 comuni italiani.

L’associazione Italiana Confindustria Alberghi: “Direzione giusta”

Per Confindustria Alberghi il governo “va nella giusta direzione”.

Secondo l’Associazione è “un passaggio fondamentale per fotografare il fenomeno”, con la consapevolezza che “diversamente da quanto accade oggi, sarà possibile controllare l’applicazione degli obblighi”

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