A Manfredonia fino a qualche decennio fa il lunedì dopo Pasqua veniva chiamato de Sepònde

Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi, almeno fino a che non è arrivato il Coronavirus che oltre ad aver stravolto le nostre vite, ha messo in discussione anche gli antichi proverbi. Eccoci dunque, quest’anno, tappati in casa a Pasqua e Pasquetta con i nostri familiari più stretti (per chi è più fortunato) ad improvvisare barbecue sui balconi e partite di pallone in salotto, mentre le comari da dietro le finestre gareggiano a fare la conta di chi porta giù il cane e per quante volte.

La scorsa Pasquetta c’era chi era per strada in partenza direzione Foresta Umbra o Bosco Quarto e, sbirciando verso le case, se notava qualcuno esclamava: “Toh, dentro è rimasto? Ma che vè facenn!”, mentre oggi le stesse persone, sbirciando da casa verso le strade, notando qualcuno in giro hanno esclamato: “Toh, fuori è uscito? Ma che vè facenn!”.

Come cambiano i tempi!

L’unica nota positiva di questa Pasquetta è che a differenza degli ultimi 30 anni non c’è stato da discutere con gli amici fino alla mezzanotte di ieri su ‘dove andare’. Eppure, anche questo mi è mancato! In tutta Italia, infatti, il lunedì di Pasqua, detto familiarmente Pasquetta, viene dedicato tradizionalmente ad una scampagnata. A Manfredonia fino a qualche decennio fa il lunedì dopo Pasqua veniva chiamato de Sepònde = di Siponto.

“Per tradizione i ragazzotti si avventuravano a Škòppe, come veniva anche identificata Siponto, fin dal mattino, con un fagottino contenente un paio di fette di pane ed una frittatina premurosamente preparata dalla mamma, ed una bottiglietta di acqua. Anche le donzelle, doverosamente accompagnate da qualche zia adulta, si portavano nella pineta di Siponto. Qualche giovanotto portava anche una fisarmonica. In questa atmosfera bucolica sbocciavano anche tenerissimi idilli e giuramenti d’amore”, racconta Antonio Racioppa, appassionato di storia sipontina.

I manfredoniani erano soliti sostare in pineta, ma anche presso la Basilica di Siponto, dove tra il profumo della rucola ed i resti archeologici si trascorrevano giornate in allegria e spensieratezza.Oggi dobbiamo rimanere a casa per la nostra salute, ma possiamo approfittare della tecnologia per andare ugualmente a Siponto. V’invito a visitare virtualmente l’antichissima chiesa (ultramillenaria), conosciuta come la ‘cripta’, che si trova sotto l’attuale Basilica ed è (purtroppo) chiusa ormai da diversi anni.

Il video è stato girato da Antonio Universi nel 2008 e l’auspicio è che questo luogo che trasuda di storia (la ‘nostra’ storia) possa tornare al più presto fruibile.

di Maria Teresa Valente

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