Ritrovata la bara di Zì Antonio

E’ stata una pattuglia della sottosezione di Vieste della polizia stradale a ritrovare la notte scorsa la bara con la salma di Antonio Piccininno, ‘patriarcà del gruppo folk ‘Cantori di Carpinò, rubata il 19 dicembre scorso dal cimitero di Carpino (Foggia), e i ladri, che secondo gli investigatori probabilmente volevano estorcere denaro per la restituzione del feretro, hanno ‘rischiatò di essere catturati dagli agenti.

Secondo quanto riferito dalla Polstrada, tutto è avvenuto all’1.30 circa sulla strada provinciale 53 Mattinata-Vieste, in località San Felice, dove una pattuglia ha notato in lontananza un autocarro che procedeva in modo strano, come se fosse in panne.

Quando i poliziotti si sono avvicinati, l’autocarro si era già allontanato in direzione di Mattinata ma sul ciglio della strada è stata notata la bara, che era perfettamente sigillata e presentava qualche segno di strisciata sull’asfalto.

Per la polizia i ladri stavano trasferendo il feretro ma in curva l’autocarro ha sbandato e probabilmente la bara è fuoriuscita dal portellone posteriore del veicolo. I ladri sarebbero scesi per recuperarla ma, visto l’arrivo degli agenti, si sarebbero allontanati in tutta fretta. E’ stato il figlio del ‘patriarcà scomparso, Michele Piccininno, di 73 anni, a riconoscere la salma nel cimitero di Vieste, dove il feretro è stato trasportato.

Decisiva per il riconoscimento la presenza nella bara di nacchere (strumento musicale manuale) che il defunto aveva nelle mani, oltre al berretto e all’abbigliamento. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia scientifica di Manfredonia che hanno eseguito una serie di rilievi. Della vicenda è stato informato il pm di turno alla Procura di Foggia, Maria Giuseppina Gravina.

 

La Gazzetta del Mezzogiorno

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