Ricordando Don Italo Mancini a cent’anni dalla nascita
NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA
UN INCONTRO IN RICORDO
DEL FILOSOFO DON ITALO MANCINI
SIPONTINO DI ADOZIONE
Nel marzo del 1925 nasceva a Schieti, una frazione del comune di Urbino, da padre minatore, il filosofo e teologo Italo Mancini, docente di Filosofia del diritto e di Filosofia della religione presso l’Università di Urbino, tra gli anni Sessanta e Novanta.
Intimo amico di Carlo Bo, Mancini è stato un pensatore che ha svolto un ruolo fondamentale nel panorama della filosofia italiana ed europea del secondo Novecento, ma soprattutto instancabile maestro di tanti giovani che, provenienti anche da Manfredonia e da Monte S. Angelo, andavano a Urbino, a volte anche con scarsi mezzi finanziari adeguati, per studiare filosofia, Giurisprudenza o Lettere.
Italo Mancini va ricordato nella nostra città soprattutto perché la maggior parte dei suoi libri li ha scritti nella pace e nella quiete dei viali di Siponto come lui stesso ricorda in una Prefazione a un suo testo: «Ho scritto in pace e tra gente caramente amica la maggior parte di questo libro camminando lungo i viali desertamente vivi di Siponto, di cui conosco ogni pietra e ogni ombra, quando sembra che i raggi della grande luce corrano nella pagina sul filo della penna.
E alla sera la solitudine soddisfatta si coronava della vivida luce del cielo immenso tra il Gargano, il Tavoliere e il Golfo, ben delimitati in giro dalla fulva cerchia di fuoco, fino a quando la casa degli amici offriva la distensione necessaria tra il già fatto dell’oggi e il non-ancora del domani» (Filosofia della prassi, Morcelliana Brescia 1986, p. 10)
Michele Illiceto
