Politica Italia

Puglia Capitale Sociale o “Social”

È bastato semplicemente togliere una vocale, e tutto, ha assunto un significato completamente diverso.

Un pò come si sentono trattati ogni giorno, con mille difficoltà, i portatori di disabilità, che in questi giorni hanno occupato la sede della Regione Puglia. Chi di dovere, forse totalmente concentrato e prestato ad apparire su pagine social con dirette, alla ricerca continua di like e consensi, bruciando il tempo prezioso delle persone bisognose, si dimentica di assolvere alle funzioni del suo mandato, provando a cercare di trovare soluzioni concrete. La Politica, in Italia, ormai è l’arte della ricerca del consenso. E si ha compreso da tempo da tempo, che presentare soluzioni è controproducente a se stessi. Parliamo, in ogni caso, di piccole azioni, che se tempestivamente messe in atto, avrebbero evitato tutto questo clamore.

Ogni giorno, le stesse persone, si sentono privati di qualcosa, estremamente vitale per la conduzione di una vita quanto meno dignitosa: contributi ridotti, assistenza insufficiente, procedure complesse per assegnazioni sostegni. Altro che Progetto di Vita Indipendente. Le proteste, per la precisazione, hanno inizio già nella giornata di martedì 15 giugno, dove una cinquantina di disabili si sono presentati davanti alla Presidenza della Regione Puglia, passando in corteo per il Lungo Mare Nazario Sauro. Una protesta contro le lungaggini delle autorità sanitarie, che si sono mostrate sorde rispetto alle richieste delle categorie fragili. 13 le Associazioni partecipanti.

Si da per scontato, che i sistemi di protezione sociale sono economicamente insostenibili e abbiano un costo troppo elevato, la Società, per cui, non può permetterseli. I finanziamenti dei servizi, per garantire la salute, il benessere e la sopravvivenza delle persone bisognose, pare , secondo una vecchia logica di Programmazione, provenire dalla crescita economica nazionale (PIL). Sarà, sempre la stessa logica, necessario dapprima accumulare ricchezze, e poi una parte di questa, se avanza, andrà a finanziare i Servizi. La distanza tra chi si pone al vertice delle piramidi Sociali e tutti il resto, aumenta, con un effetto di profonda disgregazione sociale, che inevitabilmente sfocia in malessere e insostenibilità. Queste persone, oggi, non si trovano più in maniera esclusiva tra i più poveri, ma sono esistenti in tutte le classi e strutture sociali. Se a tutto questo ci aggiungiamo gli effetti poco democratici della pandemia, risulta chiaro che il divario delle disuguaglianze è diventato una grossa voragine, in cui tutti potranno finirci dentro.

Il passaggio dalla cultura dell’inclusione e solidarietà a quella del “se avanza” è breve e sottile. E’ ormai chiaro che partendo dai vecchi sistemi, il Welfare è sotto attacco. Pertanto, solo quando il Capitale assume un significato dominante rispetto al Capitale Economico, in termini di spesa, saremo in grado di continuare a garantire il ruolo al Welfare nella promozione dei diritti di cittadinanza e nella tutela della salute, diritti fondamentali delle persone e delle comunità.

Rappresentare, Curare, Promuovere. La qualità dei servizi sociali è un segno distintivo, un parametro per giudicare la capacità di chi governa.

Un esempio, distintivo, che sembra doveroso riportare, in virtù di tutto ciò accaduto, è il Progetto “Il mare di tutti”. Lodevole iniziativa di solidarietà e coesione sociale, promosso dall’Associazione Sunrise e a partire da quest’anno, anche con il patrocinio di AIFI). L’ideatrice, nonché presidentessa dell’Associazione Sunrise, Maria De Giovanni, che dal 2018 ha trasformato, uno dei tratti della costa del Salento (Lido Coiba di San Foca) in un lido attrezzato per la Fisioterapia in acqua e l’inclusione sociale.

Ad oggi si contano circa 1500 utenti, e prenderne parte è estremamente semplice. E’ sufficiente compilare una scheda di adesione, dove verranno specificati la patologia e i farmaci assunti. Il fulcro del progetto non è semplicemente fornire passerelle, cosa che la maggior parte dei nostri lidi non possiede, e utilizzando l’acqua come risorsa preziosa per la pratica della Idrokinesiterapia, ma fornirsi di un Equipe Multidisciplinare tra cui Medici, Fisioterapisti, Infermieri, OSS e volontari. Un servizio completamente gratuito, è sufficiente mettersi in lista, conta esclusivamente sull’autofinanziamento e sul sostegno di Aziende, Associazioni e Fondazioni beneficiarie.

Un progetto sicuramente virtuoso, una vera scuola di sensibilizzazione sociale, che può essere sicuramente esportato, nonostante gli ostacoli burocratici da superare, affinché venga definitivamente abbattuto il muro delle discriminazioni e azzerate tutte le disuguaglianze. Di qui la prerogativa di aprire tutti i Canali di ascolto verso le comunità, in un ottica più ampia di Cantieri sempre aperti e in continua evoluzione, dei veri laboratori sociali. Un modello innovativo e sostenibile in grado di generare risorse proprie all’interno delle comunità, un Welfare Generativo. Attraverso dei percorsi di progettazione partecipata passando alla co-progettazione. In questa nuova visione, verrà descritta, successivamente, la nostra idea di progetto che prende il nome di OperAzione Cantiere Sociale.

Il 22 luglio è stato convocato un nuovo Tavolo, a cui parteciperanno tutte le Associazioni, e nella speranza che questa volta le richieste vengano accolte, variazione di assestamento di Bilancio a parte, ci auguriamo che ci si impegni a fare meno selfie ed ad aprire bene le orecchie.

Dott. Gaetano Brigida Tavolo tematico Politiche Sociali e disabilità.

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Comunicato Stampa

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