Puglia: Ancora una vittima sotto un trattore, 68enne muore ad Altamura. Federacma: “Serve subito la revisione obbligatoria”
Ennesima tragedia nelle campagne pugliesi. Un agricoltore di 68 anni ha perso la vita ad Altamura (Bari), travolto dal trattore che stava guidando lungo la strada vicinale Azzarelli. Il mezzo si è ribaltato improvvisamente e per l’uomo non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo a causa dei politraumi da schiacciamento. Sul posto sono intervenuti 118, forze dell’ordine e lo Spesal della ASL di Bari, che ha avviato le indagini.
Federacma – la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – esprime profondo cordoglio ai familiari della vittima e lancia un nuovo allarme sulla sicurezza dei mezzi agricoli.
“Non possiamo più assistere in silenzio a una strage che continua settimana dopo settimana – dichiara il presidente Andrea Borio –. Il ribaltamento dei trattori è una delle principali cause di morte in agricoltura. Eppure, dopo dieci anni, la revisione obbligatoria dei mezzi prevista per legge è ancora bloccata. Lo Stato non può restare immobile”.
Secondo i dati INAIL, ogni anno in Italia si registrano circa 100 decessi legati ai ribaltamenti incidenti dei mezzi agricoli. Solo in Puglia, negli ultimi mesi, si sono verificati diversi episodi mortali: il 2 novembre un 54enne a Leporano (TA), il 22 settembre un 69enne a Castelluccio Valmaggiore (FG), il 28 agosto un 21enne a Cerignola (FG) e il 14 maggio un 63enne a Conversano (BA). Ora si aggiunge il dramma di Altamura.
“Troppi mezzi continuano a circolare senza rollbar, senza cinture di sicurezza, senza controlli – prosegue Borio –. Finché lo Stato non renderà operativa la revisione obbligatoria, queste tragedie saranno figlie di una prevenzione mancata. Non possiamo accettare che la sicurezza nei campi sia affidata al caso”.
Federacma rinnova l’appello al Governo per sbloccare l’iter del decreto attuativo e si rende disponibile a collaborare con la propria rete di officine, tecnici e rivenditori per costruire un sistema efficace di controlli, formazione e assistenza.
“La sicurezza è un diritto, non un lusso – conclude Borio –. Non possiamo più aspettare altri morti per intervenire”.

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