Poco brio per il confronto fra Meloni e Letta. Animano (e dividono) solo i diritti civili

Non ha entusiasmato, come tutta la campagna elettorale, il confronto di ieri – organizzato dal Corriere della Sera – fra Enrico Letta (segretario del Partito Democratico) e Giorgia Meloni (leader di Fratelli d’Italia). Intervistati dal direttore del quotidiano, Luciano Fontana, i due leader non hanno offerto colpi bassi, ma riflessioni sui temi e qualche polemica finale sui diritti civili, l’unica questione che ha un po’ diviso gli animi dei due contendenti. 

L’incontro è partito con la guerra in Ucraina. Letta ha dichiarato: “Le sanzioni stanno funzionando anche se hanno ripercussioni sulla nostra economia, le sanzioni però sono l’unico modo con cui abbiamo la possibilità di fermare la Russia oggi”. Anche per Meloni la posizione atlantica dell’Italia non verrà mai messa in discussione, ma bisogna considerare gli interessi nazionali. “Non abbiamo avuto problemi a schierarci contro l’invasione russa all’Ucraina: gli ucraini stanno combattendo una guerra che riguarda anche noi. Un’Italia che scappa dalle sue responsabilità pagherebbe questa scelta e sarebbe l’Italia di spaghetti e mandolino”. 

Poi il tema cruciale del PNRR. Per il PD non si può riscrivere il piano europeo, perché “se rinegoziamo i fondi del Pnrr il messaggio è che siamo inaffidabili e io sono contro questa idea di un’Italia inaffidabile: quei soldi ci sono e vanno usati bene”. La leader di Fratelli d’Italia, invece, è disposta a modificarlo. “Abbiamo sempre sostenuto il fatto che l’Europa facesse debito comune per affrontare la pandemia: su alcuni messaggi ci siamo astenuti, ma mai contro. E ci siamo astenuti perché il documento sul Pnrr è arrivato in Aula, nel Parlamento italiano, solo un’ora prima del voto”. 

Poi ancora la questione ambientale, il ruolo dell’Italia in Europa e l’importanza del voto politico (e utile) del 25 settembre. Per Letta la scelta deve essere di campo, netta. “Il 25 settembre ci sono due opzioni radicalmente diverse: su ambiente, diritti ed Europa noi perseguiamo un obiettivo, e se vincesse l’altra parte l’Italia andrebbe dall’altra parte. È un bivio, un referendum, come l’Inghilterra con Brexit”. 

Letta ha poi attaccato Meloni sui diritti civili, smontando la triade dio, patria e famiglia. “Per noi – ha ribadito Letta – la società deve essere basata sulla diversità e non sull’omologazione, deve basarsi sui diritti delle persone”. 

Lo scontro più vivace è stato proprio quello sui diritti civili con un botta e risposta fra i due leader. 

Meloni: “I bambini hanno bisogno di un padre e una madre”. Letta: “No, i bambini hanno bisogno di amore”. Meloni: “Lo Stato non norma l’amore”. Letta: “Appunto: tu lo stai normando. Stai dicendo quale è amore e quale non lo è”. 

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