Nel 1980 del 19 gennaio moriva il grande poeta cantautore livornese all’età di 46 anni – si chiamava Piero Ciampi – persona scomoda a tanti per i suoi testi impegnati . Ciampi è stato un grande , anticipando tutti i tempi . Le sue apparizioni in televisione furono rare , sempre dopo la mezzanotte. Diceva Piero – Ha tutte le carte in regola per essere un artista: ha un carattere melanconico, breve come un irlandese. Se incontra un disperato non chiede spiegazioni. ”
Da “Ha tutte le carte in regola”. Lo chiamavano il cantante di domani, collaborava con il grandissimo maestro pianista Marchetti. La sua musica fu una porta che si spalancò sui mondi oscuri e impossibili . Livornese, classe 1934, Ciampi è stato uno dei cantautori più importanti del ‘900 italiano, fra alti e bassi, periodi alterni di notorietà, rocambolesche esibizioni dal vivo e vagabondaggi improvvisati. Se si pensa alla figura-stereotipo del “cantautore maledetto”, dalla personalità problematica e complessa, è difficile non operare un paragone con Piero Ciampi.
I suoi testi, malinconiche poesie sulla solitudine, sui disagi esistenziali, sui suoi amori e amicizie, sono un perfetto riflesso delle sue travagliate vicende di vita, sia personali che professionali, che lo portarono ad essere a un tempo uno degli autori più omaggiati e apprezzati della sua epoca, all’altro uno dei più controversi.
Il suo talento è infatti sempre andato a braccetto con un carattere notoriamente difficile, dovuto tanto alla sua intrinseca personalità quanto all’innata insofferenza, nei confronti delle logiche di mercato del mondo musicale e discografico. Sicuramente il suo noto rapporto con la bottiglia, del quale egli stesso parlerà nelle sue canzoni, non lo aiuto di certo.
Di Claudio Castriotta

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