“Perchè in questa città uccidete gli alberi?”

Manfredonia. Non ci sono più alberi, come il caso di stamattina davanti all’Hotel Gargano. Sono i rami della vita, qulli storici di  Viale Miramare. Raggi della terra, filtravano ombra e aria, guardando il mare del Porto, sentinelle del Faro alla sera.

Rappresentavano gli occhi rivolti al Gargano, l’ossigeno per l’estate, aria pulita per l’ autunno, la protezione contro il vento, il piacere dell’ombra , il polmone della vita , della pura natura non oltraggiata. Alberi benedetti fino a quando , non è intervenuta la mano dell’uomo incosciente , che ha sradicato la radice della terra Sipontina . Hanno fatto si , i lavori – ma non dovevano uccidere gli alberi.

Manfredonia un paese orfano di alberi, e se ci sono quei pochi pure malati, in fondo nessuno ha fatto niente per difendere, tutto quel patrimonio che avevano.

Qui non si parla di ecologismo così ritardato da mass media  , qui si tratta  di parlare del fulcro dell’esistenza, per un futuro migliore.Per quanto mi riguarda ho sempre denunciato , questo scempio della mia città, di cui faccio parte orgogliosamente , ma ahimé nessuno ha fatto niente in tempi di abbattimenti e cementificazione, che ci stanno portando a respirare terra e polvere. Mi soffermo, e chiudo il discorso, l’unico simbolo rimasto ,fino ad oggi è quell’albero d’ulivo ,che sta nella rotatoria davanti alla Capitaneria di Porto. Un simbolo in pratica di una città che sogna gli alberi – ma che ha rabbia perché quei pochi li distruggono.

Foto di Lucia Piemontese

Articolo  di Claudio Castriotta

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