Mary Fabrizio: “Manfredonia, la verità sulla Festa Patronale”
“La verità sulla festa patronale che (quasi) nessuno vuole dire
Quelle sere, Manfredonia si accese… ma nessuno sa cosa c’è stato dietro”
Forse sono sempre stata una voce scomoda, forse poco digerita.
Ma semplicemente perché sono sincera, dico la verità, non mi nascondo e non cedo a certe logiche che non fanno parte della mia personalità.
Ho sempre messo il bene comune davanti ai personalismi, da quando qualcuno mi chiese, all’epoca, di assumermi una responsabilità amministrativa.
Ed è una virtù che porto avanti con orgoglio, ancora oggi.
Una festa pulita, nonostante tutto. E non per caso
A meno di un mese dalla festa patronale, il ritardo è palese: obiettivamente serve una fonte economica importante, tra i 120.000 e i 150.000 euro. Tutti da reperire tra cittadini e sponsor locali.
Comunque, confido che tutto si risolverà in tempi strettissimi, per dare modo al Comitato e al Presidente di lavorare.
Ma già sappiamo che la risposta ovvia sarà: “Tranquilli, è già tutto previsto”.
La mia non è una denuncia, ma uno stimolo a rispettare i tempi per chi necessita tempo e organizzazione puntuale.
Chi ha già vissuto questa responsabilità sa bene cosa significa: tempi stretti, pressioni enormi, e oggi più che mai un’economia locale in difficoltà.
Le attività commerciali e turistiche sono al collasso dopo una stagione estiva che, per vari motivi, non è mai davvero partita.
È facile dire “fate la festa”.
Molto più difficile è metterci la faccia, il tempo e le energie.
Parlo con cognizione di causa.
Nel 2023, mi è stata conferita ad aprile una delega come responsabile dei grandi eventi.
Nel mese di giugno ero già immersa nell’organizzazione e il i primi di LUGLIO ho costituito il Comitato Festa Patronale.
Con il mio gruppo, abbiamo organizzato la festa tra mille difficoltà. Non solo.
Siamo anche stati contrastati da tanti, ma su questo preferisco sorvolare, perché non si è provato a ferire solo il Comitato, ma si è cercato di minare l’intera festa, e quindi l’intera comunità, che attende sempre con trepidazione quei giorni dedicati alla nostra Maria Santissima di Siponto.
Mi tacciarono di essere onnipresente.
Ma avete mai visto un’organizzazione responsabile funzionare senza controllo, senza regole e senza un punto fermo?
La verità è che la presenza, quando è fatta con dedizione, è garanzia di serietà.
Il mio obiettivo non è mai stato “stare dappertutto”, ma essere dove serviva, per evitare errori, sprechi e superficialità.
La buona riuscita di un evento si costruisce sul campo, con impegno, attenzione e controllo. Non con l’improvvisazione.
Eppure, grazie alla caparbietà e all’onestà del Comitato Festa Patronale, siamo andati avanti a testa alta, senza cedere a pressioni o compromessi.
E qui una riflessione, con una punta di polemica, va fatta: serve trasparenza. Sempre.
Ogni euro raccolto deve andare alla festa. Non è scontato, e purtroppo non sempre è andata così.
Troppo spesso ci si scontra con vecchie regole, logiche stantie e dinamiche che premiano chi è “vicino” a certi giri. Noi, quelle logiche, le abbiamo rifiutate.
Abbiamo scelto la via più difficile, ma più giusta.
È così che siamo riusciti a realizzare una festa pulita, godibile e sostenibile.
E diciamolo chiaramente:
ci sono ancora troppi che vedono la festa come un’occasione per guadagnarci sopra.
Un errore gravissimo. Perché ogni euro che finisce in tasche sbagliate è un euro in meno per artisti, eventi, spettacoli, sicurezza, logistica.
È un danno diretto alla qualità della festa. Alla dignità di un’intera comunità.
Chi oggi si tira indietro va compreso. Non è solo una questione di volontà, ma anche di condizioni.
Ma chi ci crede ancora, e vuole davvero il bene della festa e della città, deve pretendere chiarezza, collaborazione vera e rispetto per ogni centesimo raccolto.
E infine, un pensiero doveroso.
Ringrazio profondamente il Vescovo,il presidente di allora, Francesco Brunetti e l’intero COMITATO FESTA PATRONALE e tutte le persone che ci hanno dato fiducia: le aziende, le imprese, i cittadini che si sono sentiti in dovere di aiutare, senza chiedere nulla in cambio.
Un grazie particolare va a due persone su tutte, che per motivi di privacy scelgo di non citare.
Sono loro che hanno permesso che la festa fosse organizzata con tutti i crismi.
Una di queste persone e la sua famiglia, in particolare, hanno un lato umano raro, che ancora oggi faccio fatica a ritrovare in qualcuno.
È grazie a loro, che quella sera Manfredonia si è accesa in una luce mai vista prima.
Un tripudio di fuochi pirotecnici che rimarrà nella memoria di tutti.
Un momento che ha raccontato cos’è davvero una festa patronale: emozione, condivisione, identità.
Devo ricordare il cuore pulsante autentico di tutto questo: la nostra devozione profonda alla Madonna Santissima di Siponto.
È a Lei che è dedicata ogni fatica, ogni scelta, ogni rinuncia.
È per Lei che la città si stringe, si raccoglie, si illumina.
Senza questa dimensione spirituale, la festa non sarebbe che un evento come tanti.
Con Lei, invece, diventa un atto di fede, di comunità, di amore sincero per Manfredonia.
Manfredonia Ti amo …. E ti darò di più, per te spenderei la mia vita in cambio di niente…
Mary Fabrizio