Il movimento Donna Vita Libertà accoglie con favore l’istituzione formale della Consulta delle Donne. È un traguardo che sentiamo profondamente nostro: nasce da quella “chiamata al desiderio” lanciata durante il confronto elettorale, quando chiedemmo ai futuri amministratori un impegno concreto per un processo di democrazia partecipata.
Veder inserita questa proposta nelle linee di mandato dei candidati Sindaci e vederla oggi approvata in Consiglio è, senza dubbio, un punto di partenza. Siamo consapevoli che il cammino per arrivare a questo primo risultato non è stato privo di ostacoli, e apprezziamo sinceramente lo sforzo di chi, all’interno delle istituzioni, si è adoperato affinché la Consulta venisse finalmente istituita. Tuttavia, proprio perché abbiamo seguito con estrema attenzione ogni fase di questo percorso — ascoltando e pesando con cura ogni singolo intervento, ogni parola pronunciata e ogni silenzio — sentiamo il dovere di fare alcune riflessioni.
Nonostante il movimento abbia lavorato intensamente alla redazione di una bozza di regolamento completa, consegnandola formalmente all’assessorato e promuovendo incontri con il tessuto associativo locale, l’elaborazione finale del testo approvato è avvenuta senza un ulteriore coinvolgimento diretto del movimento che quel percorso aveva generato. Siamo tuttavia fiduciose che questo sia solo il preludio a un nuovo coinvolgimento della comunità attiva. Crediamo fermamente che la democrazia partecipata sia un viaggio condiviso: l’accoglimento della proposta è il primo passo, e il confronto costante nella definizione dei dettagli operativi sarà l’energia che la farà camminare.
Il testo letto il 29 dicembre in Consiglio rappresenta un primo tassello formale che, tuttavia, allo stato attuale appare un po’ scarno. Per come è strutturato, il regolamento necessiterà di essere integrato con quegli strumenti operativi indispensabili per tradurre i principi in azioni concrete. Guardiamo a questo risultato come a una base su cui continuare a costruire: lavorando con spirito costruttivo per affinarne l’efficacia e l’autonomia, si potrà garantire che la Consulta diventi un’istituzione realmente incisiva, capace di onorare le aspettative e l’energia della nostra città.
L’approvazione in Consiglio è solo l’inizio. Il nostro impegno non si ferma: continueremo a vigilare e a lavorare “dal basso” affinché questo strumento diventi realmente operativo. La nostra esperienza e la nostra visione restano a disposizione della città, con la consapevolezza che una Consulta delle Donne vive della forza di chi la anima, non solo dell’atto formale che l’ha istituita.
Manfredonia, 31 dicembre 2025
Movimento Donna Vita Libertà
donnavitaliberta.manfredonia@gmail.com
@donnavitaliberta.manfredonia

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Cüme l’amme vìste auànne, chjù mègghje all’anne che vöne