Manfredonia, da Quitadamo accuse di sessismo. “E non ho bisogno di bugiardini”

Manfredonia, da Quitadamo accuse di sessismo. “E non ho bisogno di bugiardini”
Durante il Consiglio comunale di ieri a Manfredonia si è parlato (o almeno si sarebbe dovuto parlare) di temi importanti. Ma qualcuno ha pensato bene di trasformare l’aula consiliare in un teatrino.
Tutto è iniziato quando ho semplicemente invitato i presenti a usare il femminile per le cariche istituzionali. Una richiesta normale, di civiltà. Ma è bastato questo per scatenare la solita alzata di scudi: un consigliere ha bollato la proposta come una ‘sciocchezza’, rivolgendosi al Presidente del Consiglio con tono derisorio e denigratorio.
E non contenti, siamo arrivati a sentire parole come farmacisto e dentisto, come se il rispetto della lingua – e delle persone – fosse uno scherzo.
Nel frattempo, qualcuno ha pensato bene di insinuare che stessi leggendo da un bugiardino, nel tentativo di sminuire la precisione e la puntualità del mio intervento.
Ebbene, lo ribadisco: non ho bisogno di bugiardini.
So quello che dico, e soprattutto so perché lo dico.
A 14 anni ero rappresentante d’istituto. Da quarant’anni insegno. Ho superato, vinto, concorsi pubblici. Faccio politica da sempre. E da anni prendo la parola in contesti istituzionali, congressuali, scolastici: ovunque serva portare una voce di verità, preparata e consapevole.
Rappresento con serietà i cittadini e le cittadine nelle istituzioni, e questo dovrebbe bastare a meritare rispetto.
Il problema, infatti, non è un foglio di appunti. Il problema è un certo fastidio – ancora troppo diffuso – che alcuni provano quando ad esprimersi con competenza è una donna.
A chi ironizza, rispondo con un sorriso. Ironico quanto basta.
Michelina Quitadamo – Capogruppo Molo21