Manfredonia come una Hollywood d’altri tempi: nel 1518 la regina Bona Sforza lasciò le sue impronte sul porto

Chi non conosce la Hollywood Walk of Fame? Si tratta della strada di Hollywood costellata dalle impronte e dalle firme nel cemento lasciate dalle celebrità. Ebbene, prima ancora che ad Hollywood, una ‘celebrità’ lasciò le sue impronte sul molo di Manfredonia, con tanto di dedica.

In un passato molto remoto, quando ancora il cinema non esisteva, i divi, cioè i protagonisti indiscussi dell’alta società internazionale, erano le teste coronate ed i nobili con quei loro titoloni altisonanti. E Manfredonia, importante porto italiano dalla posizione strategica, nei secoli è stato un crocevia di numerosi personaggi di spicco con un continuo andirivieni di re, regine, principi, duchi, contesse e imperatori.

E poi, un giorno arrivarono loro, le dame più celebri e acclamate del Rinascimento, Isabella d’Aragona e sua figlia Bona Sforza, il top delle ‘dive’ dell’epoca. Pare addirittura che sia di Isabella d’Aragona, duchessa di Milano e poi di Bari, moglie di Gian Galeazzo Sforza e zia di Lucrezia Borgia, il volto della celebre Gioconda di Leonardo da Vinci.

Dopo aver perso il marito e tre dei suoi quattro figli, Isabella d’Aragona era assillata dal desiderio di maritare l’unica figlia rimastale, Bona, con un potente d’Europa. Dopo trattative protrattesi per anni con diversi possibili candidati, optò per un ottimo partito: Sigismondo I re di Polonia.

L’addio struggente alla figlia, che si narra fosse molto bella e di grande cultura, avvenne il 3 febbraio del 1518 a Manfredonia. Fu infatti proprio da qui che, dopo aver atteso per qualche giorno il favore del vento e del mare, Bona s’imbarcò per raggiungere il suo sposo, portando al suo seguito un numeroso stuolo di dame e cavalieri, ma anche di poeti, musicisti, architetti ed astronomi.

Per suggellare il momento, come raccontano numerosi storici del ‘500, su un gradino del molo del porto di Manfredonia, la giovane sposa lasciò l’impronta dei suoi piedi ed una dedica esattamente nel punto in cui per l’ultima volta salutò la tenace mamma, che dopo quel giorno non rivide mai più: “Qui si fermò la Regina di Polonia quando chiese venia e licentia a Madama Isabella sua madre, Duchessa di Milano e di Bari”.

Pare che il tempo e le intemperie abbiano cancellato questo ricordo, ma chissà che passeggiando sul molo sipontino, guardando con attenzione qua e là, non si possa ancora scorgere su qualche gradino l’impronta con dedica della regina di Polonia all’amata madre…

di Maria Teresa Valente

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