Manfredonia, Brigida: “La politica che non fa politica”
La politica che non fa politica
C’è un senso di immobilismo che attraversa il nostro Paese. Le decisioni vengono rinviate, i progetti rallentano, gli uffici si muovono in ordine sparso, limitandosi a garantire soltanto l’essenziale. È come se la macchina pubblica fosse entrata in una modalità di sopravvivenza, in cui conta solo non smuovere troppo le acque.
Eppure la politica dovrebbe essere ben altro: visione, coraggio, capacità di indicare una direzione comune. Dovrebbe avere lo sguardo lungo e la forza di immaginare soluzioni che guardino oltre l’ordinario, costruendo strategie per il futuro. Invece si fatica ancora a intravedere una programmazione congiunta, concreta e lungimirante, quella promessa che avrebbe dovuto rilanciare Manfredonia e ridare fiducia ai cittadini.
In questo quadro di stallo, c’è però un settore che, al contrario degli altri, continua a muoversi lungo la propria “rotta”. Lo fa con idee chiare e con la capacità di tradurle in percorsi concreti e partecipati, dimostrando che quando c’è volontà politica e progettuale, i risultati possono arrivare. È un’eccezione che andrebbe presa come esempio, perché dimostra che anche dentro un sistema rallentato si può scegliere di non fermarsi.
Il resto, purtroppo, resta congelato. Anche l’avvicinarsi delle elezioni regionali sembra contribuire a questa paralisi generale: si preferisce rinviare ogni scelta piuttosto che rischiare di alterare equilibri già precari. Ma intanto i problemi reali non aspettano i tempi della politica, crescono e si aggravano giorno dopo giorno.
Così la politica che non decide, la politica che non fa politica, finisce per tradire il suo compito: dare risposte, costruire futuro, alimentare speranza. Non basta amministrare l’ordinario o galleggiare tra le correnti: serve coraggio, serve visione, serve quella concretezza che oggi sembra smarrita.
Ed è proprio qui che le elezioni regionali diventano il banco di prova: se saranno solo il terreno di un nuovo equilibrio di potere, resteremo immobili; se invece diventeranno occasione di scelte vere, allora potremo finalmente dire che la politica è tornata a fare politica.
GAETANO BRIGIDA