Manfredonia a 49 anni dallo scoppio dell’ex petrolchimico, firmato accordo Comune-Aress per un nuovo modello di salute 

Manfredonia a 49 anni dallo scoppio dell’ex petrolchimico, firmato accordo Comune-Aress per un nuovo modello di salute 

MANFREDONIA  29 settembre 2025 – Lo scoppio del petrolchimico Anic 49 anni dopo. La Casa della Salute e dell’Ambiente e il Comune di Manfredonia hanno organizzato una due giorni di convegni per fare il punto della situazione a quasi mezzo secolo dall’evento. Ogni anno il 26 settembre a Manfredonia è il giorno del ricordo, ma questa volta con una novità importante: la firma per l’Accordo di collaborazione tra il comune di Manfredonia e l’AReSS Puglia. L’Accordo prevederà di applicare un nuovo modello di sorveglianza nell’area SIN-Manfredonia per la promozione della salute e della qualità dell’ambiente. “Con il presente Accordo di Collaborazione – ha spiegato il sindaco Domenico La Marca –  il Comune di Manfredonia, anche per il tramite della Casa della Salute e dell’Ambiente, ed AReSS Puglia intendono condividere risorse umane, informative, strumentali, buone prassi e procedure per assicurare la realizzazione degli obiettivi del progetto “One Health e Citizen Science”, con la specifica finalità di promuovere la partecipazione della cittadinanza nel processo di riprogettazione di un “Modello di sorveglianza intervento nelle aree ad elevata pressione ambientale per la promozione della salute e della qualità ambientale”. 

“ In fondo – aggiunge la presidente della Casa della Salute e dell’Ambiente, Rosa Porcu – è  un progetto innovativo da attualizzare per superare davvero le conflittualità tra le persone e l’area SIN. La ricerca utilizzerà  l’approccio integrato “One Health Citizen Science” (OHCS). In breve gli obiettivi da sviluppare saranno:  Partecipazione, Bioetica e Comunicazione istituzionale; Ricognizione dei dati ambientali per la definizione di un profilo delle contaminazioni ambientali nelle diverse matrici e delle vie di diffusione, compresa la catena alimentare;  Valutazione dell’esposizione;  Potenziamento delle attività di sorveglianza epidemiologica;  Valutazione di impatto e coinvolgimento dei cittadini; Comunicazione del rischio;  Attività di formazione”.

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