Lino Tarantini, il Leone di Manfredonia che ha domato l’Ironman Italy 2025
Alle 23:30 di sabato 21 settembre, a Cervia, il buio della notte si è illuminato di una luce speciale: quella di un uomo che, con la forza delle gambe e la grandezza del cuore, ha tagliato la finish line dell’Ironman Italy 2025.
Un uomo che non ha età, perché la passione e la determinazione cancellano il tempo: Natale Salvatore “Lino” Tarantini, classe ’51, 74 anni e l’anima indomita di un vero campione.
Tra applausi fragorosi, grida di incoraggiamento e lo sguardo orgoglioso dei suoi compagni della Triathlon Manfredonia ASD, Lino ha scritto una pagina che resterà incisa nella storia dello sport pugliese e non solo. Non un semplice traguardo, ma la celebrazione di una vita dedicata al sacrificio, alla resilienza, alla voglia di dimostrare che nulla è impossibile.
Davanti a sé aveva l’impresa delle imprese: 4 km di nuoto,180 km di bici, 42 km di maratona,
per un totale di 15 ore ininterrotte di fatica e coraggio.
Una prova titanica che avrebbe fiaccato chiunque, ma non lui. Lino ha stretto i denti, ascoltato i consigli dei compagni e trasformato la sofferenza in energia, la stanchezza in pura determinazione.
Il risultato? Uno straordinario terzo posto nella categoria 70-74, alle spalle del canadese Dennis Masse e dell’italiano Sergio Turrini. Un podio che profuma di leggenda, conquistato con sudore e orgoglio, per sé stesso, per Manfredonia, per la Puglia intera.
Ma al di là del piazzamento, resta il messaggio potente di questa avventura: Lino non corre solo per sé, corre per onorare le radici, per rendere omaggio a chi lo ha preceduto e per incarnare un modello di vita. Un modello che insegna a tutti – giovani e meno giovani – che essere uomini significa non arrendersi mai, essere solidali, credere che nella vita ogni sogno è realizzabile.
Dal caldo cocente del giorno al fresco pungente della notte, ogni passo, ogni pedalata, ogni bracciata sono stati seguiti con emozione da chi lo conosce. Perché vederlo arrivare al traguardo non è stato solo assistere a una gara, ma a una lezione di vita.
E mentre qualcuno scherza sul futuro – New York, Austria, Mondiali – noi sappiamo che, qualunque sia la prossima sfida, Lino sarà pronto ad affrontarla con la stessa grinta. Certo, ci piacerebbe vederlo giocare a bocce, ma la verità è che il suo cuore continuerà a correre dove lo porteranno le gambe.
Perché i leoni non smettono mai di ruggire.