Siponto, colonia romana, collegamento con l’Oriente, è sede di un’antica diocesi. La tradizione attribuisce a San Pietro la consacrazione del primo vescovo di Siponto, San Giustino; tra i suoi pastori c’è San Lorenzo Maiorano, parente dell’imperatore d’Oriente Zenone (474 – 491) e protagonista del racconto sulle apparizioni dell’Arcangelo Michele. L’icona si conserva nel santuario di S. Maria Maggiore (oggi cattedrale della “nuova” Manfredonia). Il santuario sorge sulla via sacra Longobardorum che parte da Monte Sant’Angelo, accanto ai resti di una basilica paleocristiana che si fa risalire al vescovo Lorenzo; la tradizione locale riporta le origini della chiesa a S. Giustino (I secolo d.C.). L’unica data documentata è il 1117, anno della solenne consacrazione e della deposizione delle reliquie di San Lorenzo sotto l’altare maggiore. Molto dibattuta, tra gli studiosi, la questione sull’origine dell’edificio (vedi: http://www.garganonline.net/Siponto/SMaria.htm); fu probabilmente edificato tra XI e XII secolo sotto il vescovo Leone, usando anche materiali preesistenti: si sono trovati durante i recenti restauri (1973 e 1975) iscrizioni con il nome del vescovo committente Leone, degli artefici Acceptus e David, con la data 1039. L’immagine della Madonna, su legno di cedro, è quella classica delle icone ispirate alla tradizione orientale.Già assegnata al XIII secolo, un restauro nel 1927 (a Roma per mano di Aronne Del Vecchio) ha trovato ai margini verticali del quadro, due fasce ornamentali con finissime figure di santi del più puro stile bizantino, facendola quindi molto più antica di quanto non si ritenesse (XI secolo). Si trovano cenni sul “Sacro Tavolo della Madonna di Siponto” nella Cronologia sarnelliana: intorno al 1300, l’arcivescovo Sasso aveva avuto “tenera divozione verso la Beatissima Vergine, la cui miracolosa effigie quivi frequentemente riveriva”; altro devoto all’icona fu l’arcivescovo fra Dionisio De Robertis (1554 – 1560). Dal Mastrobuoni si ricava che fu l’arcivescovo Francesco Rivera (1742 – 1777), nel 1745, a curare la rivestitura d’argento dell’icona. La comparsa dell’icona della Vergine risalirebbe al 1060 (?) e la tradizione va oltre: l’icona sarebbe stata donata dall’imperatore Zenone al vescovo Lorenzo dopo le apparizioni di San Michele. Per secoli, inoltre, circolò la leggenda, che l’immagine della Vergine fosse stata dipinta da S. Luca. Leandro Alberti, visitò la chiesa nel 1525. L’icona veniva portata in processione in occasione di calamità e avversità. Man mano questa pratica processionale si ripeté in una data fissa fino a trasformarsi in una vera e propria ricorrenza e festa patronale. Secondo alcuni, la festa che tuttora si svolge ebbe origine tra il 1840 e il 1841 dopo un’epidemia colerica e a partire dal 1849 fu spostata da settembre al 30 agosto. Nel 1872, durante la festa, il sacro tavolo subì gravi danni per un incendio. |
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tratto da http://www.tatarte.it/gherardi/CD/Storia/frame/accarisi/foggia.htm