Letta polarizza lo scontro contro la destra. “Scegli”, la campagna curata da Proforma di Bari

La parola d’ordine di Enrico Letta è polarizzare. In una campagna elettorale così breve, il segretario dem ha scelto una parola per la sua campagna di comunicazione: “Scegli”, è l’invito che da ieri campeggia in molte città italiane. Mentre Salvini e Meloni parlano di sé con “Credo” e “Pronti”, Letta si rivolge agli elettori: scegli sé con Putin o con l’Europa, fra discriminazioni e diritti, fra combustibili fossili o energie rinnovabili, fra lavoro sottopagato e salario minimo, fra condoni per gli evasori o meno tasse sul lavoro, fra no vax o scienza e vaccini. 

Il claim, che riprende un binario polarizzato fra rosso e nero, è stato ideato da Proforma, l’agenzia di comunicazione politica che ha fatto la storia con alcune campagne elettorali vincenti come quelle di Nichi Vendola. Per Letta, ora, è il momento di svegliare gli italiani. “Nella prima fase – ha spiegato a Repubblica – abbiamo voluto occupare il terreno sulle proposte e abbiamo sistemato l’organizzazione interna, adesso è il momento della polarizzazione, delle parole nette e di una comunicazione anche brutale della posta in gioco. Bisogna dare la svegli agli italiani affinché vedano chiaramente qual è il rischio che corre il Paese”. 

Per Letta non ci sono altri concorrenti, altri poli: c’è il PD (e la sua coalizione) e il fronte agguerrito del centro-destra capitanato da Giorgia Meloni

Gli ideatori della campagna hanno puntato molto su questa idea di polarizzare lo scontro. “Arrivato l’ultimo mese, la polarizzazione ci è sembrata vincente”, ha spiegato questa mattina a Repubblica Bari Giovanni Sasso, uno dei fondatori dell’agenzia barese. “Invece di agitare la paura dell’altro, invitiamo alla scelta. Poniamo l’elettore di fronte al bivio che c’è”.

Dopo la prima fase, con “Vincono le idee”; ora la comunicazione del PD sarà più agguerrita. Scegli sarà il claim principale della campagna elettorale. “Terremo la guardia alta fino all’ultimo, ma vorrei fosse chiaro che non siamo preoccupati per il ritorno del passato, ci preoccupano il presente e il futuro, la possibilità che Meloni ci porti Orbàn e il suo modello in casa nostra, che l’Italia cambi collocazione di campo. L’angoscia è per il futuro nel quale la destra vorrebbe portarci”, ha concluso il segretario Letta. 

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