
All’apice della sua paranoia Nerone decise di appiccare il fuoco a Roma, così immaginando che da quelle ceneri potesse rinascere una nuova e grande città.
In realtà era mosso dall’intento prevalente di accusare del fatto i Cristiani rei di mettere in discussione la religione di stato e dunque la stessa autorità imperiale.
Come e’ noto il tempo diede ragione ai fedeli di Cristo e torto all’imperatore canterino.
Il tempo, appunto. I Romani dell’epoca ci rimasero molte male e dovettero sobbarcarsi l’onere di ricostruire la città, compresa una nuova villa per il “princeps”, la cosiddetta Domus Aurea.
Da quel fatto, e per gli anni a venire, i politici con la cetra inquietano i governati.