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La leadership politica necessaria alla città: una nuova primavera è possibile

Le prossime elezioni del 7 novembre vedono ben sette candidati sindaci e oltre 450 aspiranti consiglieri comunali. Una numerosità così ampia è dovuta alla mancanza di leadership politica di cui soffre da tempo la città da un lato e, dall’altro buona parte dei candidati e della popolazione non si riconoscono più nei partiti storici che hanno perso credibilità poiché invece, di agire per il bene pubblico si sono interessati ai propri affari e a quelli degli amici più stretti.

La storia economica ha ormai sancito che i Paesi, i territori e le città che sono progrediti e cresciuti economicamente e socialmentesono stati caratterizzati da una forte leadership politica riconosciuta, leader molto efficaci e fortemente visibili. Le evidenze empiriche su questa forte correlazione tra sviluppo economico e sociale e leadership sono tantissime e, la caratteristica comune di leader che hanno dato una svolta alle condizioni del proprio territorio è quella di essersi guadagnati la fiducia di tutti e, la fiducia precede e determina la Ricchezza (PIL) di una Paese, Città e territorio. Questa asserzione non è messa in discussione da nessun economista, politico o storico, le ricerche fatte in ogni parte del mondo hanno dimostrato come questo elemento immateriale sia dirompente per la ricostruzione.

Per avere fiducia in un leader politico non è necessario amarlo e, non è neanche importante essere d’accordo con lui. Avere fiducia significa essere convinti che il leader crede in quello che dice, essere convinti della sua onestà attraverso il suo esempio, le narrazioni di cui è portatore corrispondono al suo modo di vivere, i valori e la cultura che asserisce di avere trovino concretezza nei fatti.

La leadership politica è soprattutto lavoro, duro lavoro. Il futuro sindaco della città ogni giorno di governo, la sera prima di lasciare palazzo San Domenico, deve farsi la seguente domanda: oggi siamo riusciti a fare qualcosa che ha migliorato la città e la sua comunità?E’, il momento che al governodella città ci siano donne e uomini con questo senso di responsabilità e di impegno.

Il leader politico deve fissare obiettivi e priorità, riflettere insieme alla sua Comunità su ciò che è giusto e desiderabile. Abbiamo bisogno di ascoltare una voce chiara e ben udibile, che faccia seguaci convinti e non ipocriti opportunisti; abbiamo bisogno di leader politici che concepiscono il loro ruolo come responsabilità piuttosto che come presidio di prestigio e privilegio da sfruttare a proprio favore; abbiamo bisogno di leader che non temono la qualità e i successi di collaboratori e subordinati; abbiamo bisogno di leader che vogliono al loro fianco persone capaci, indipendenti e sicuri di se; abbiamo bisogno di leader efficaci che sanno che il loro principale compito è creare energie umane e visione; abbiamo bisogno di leader coerenti capaci di focalizzarsi su un impegno comune e condiviso che diano ai cittadini il senso della Comunità basato sull’impegno sociale e sulla compassione.

Questa è l’ora più “buia per la città e, mi aspetto che ogni candidata/o Sindaco faccia sue le parole di verità che W. Churchill fece al suo Paese e, che tenne alla Camera dei Comuni il 13 maggio 1940 quando fu eletto primo ministro del Regno Unito,con la Germania nazista che invadeva e insanguinava mezza Europa, era un invito agli inglesi a difendere la propria patria con queste parole: “non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore. Abbiamo davanti a noi molti, moltimesi di lotta e sofferenza. Voi chiedete quale è il nostro obiettivo? Posso rispondere con una parola. E’ la vittoria. Vittoria a tutti i costi, vittoria malgrado qualunque terrore, vittoria per quanto lunga e dura possa essere la strada, perché senza vittoria non c’è sopravvivenza”. Sappiamo tutti come è andata a finire, quella leadership così forte impedì ad Hitler di invadere l’Inghilterra.

L’ora più buia della città è tutta in questo grafico che evidenzia l’’andamento dell’età media della popolazione negli ultimi quindici anni, nel 2002 eravamo una città giovane oggi siamo classificati in città anziana. E’, un indicatore sintetico che è la conseguenza di tanti altri tutti regressivi (disoccupazione, povertà, disuguaglianze, natalità bassa etc). Nessuna altra città con le stesse caratteristiche della nostra a fatta peggio.

 
ETA’ MEDIA PERIODO 2002-2017
200236,9
201742,7

Di fronte a tale declino che sembra inarrestabile tutti noi dobbiamo chiederci quale è l’obiettivo che ogni candidatosindaco si pone?E’, la vittoria di ciascuno in cosa consiste? Se ascolteremo parole di verità sulla città e sulle sue condizioni e, come concretamente si intende ricostruirla e ricostruirla in meglio, con quali mezzi e risorse, allora si che avremo individuato la leadership che ci tirerà fuori dal baratro in cui siamo precipitati. Senza il sostegno di un’intera Comunità il fallimento è certo.Se ascolteremo che i problemi saranno risolti senza un coinvolgimento collettivo e coraleallora è spergiuro, inganno e ignoranza.Il successo della politica sarà tale se quell’indicatore prenderà una diversa traiettoria verso il basso, allora si che la città è stata ricostruita e ricostruita in meglio.

I momenti difficili e drammatici si superano solo stando insieme condividendo l’obiettivo da raggiungere: il lavoro che da dignità.Da soli non c’è Storia. “Da soli non si salva nessuno.

Una nuova primavera è possibile, ora è il momento e, nessuno si sottragga al proprio dovere piccolo o grande che sia. Nessuno può dire io non c’entro, la cosa non mi riguarda, chi è convinto di ciò ignora la storia, è indurito nel suo individualismo nocivo e, prima o poi né sarà travolto.

Qualche giorno fa ho letto un articolo interessantissimo del Prof.Illiceto “Manfredonia. Psicologia del voto per un’etica dell’elettore” il quale suddivideva l’elettore in arrabbiato, indifferente, rassegnati o sfiduciati, resilienti, familiare, amicale, ideologico e responsabile. Mi piacerebbe vedere il 7 novembre il voto responsabile, quello che sceglie il meglio per il bene della città, quello che tiene conto dell’interesse di tutti e non del proprio. Mi piacerebbe vedere una partecipazione al voto mai vista costituirebbe il primo segnale di una rinascita possibile.

E’, L’AUGURIO CHE FACCIO ALLA CITTA’ E A ME STESSO.

Nicola di Bari

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Comunicato Stampa

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