La fontana sradicata dal suo storico posto: Largo Teatro Vecchio

Fontana che ci hai dissetato, visti crescere bambini di quella città che ha ceduto il passo all’involuzione, basta guardarti oggi – Largo – sei messo male.

Fontana che eri la pace e lo scroscio della giornata, con il tuo rumore rassicurante quasi a scandire le ore del benessere stato di quel luogo storico Teatro Vecchio, rappresentavi la fioritura in autunno di un colore particolare con quelle tue “chianche” di marmo bucherellate, che luccicavano alla luce del giorno. Paese che non guardi i tuoi figli a te vicino ridotti in abbandono. Fontana, che hai perso l’acqua che in teoria sei come una persona che ha perso la parola, manchi fontana a questa città che non vuole dare vita all’essere della fonte dell’esistenza.

Città, una città che ripugna le fontane, che fa diventare asettica l’ambiente. Noi siamo nati per l’acqua, come tu Largo Teatro Vecchio sei nato per stare in vista alla tua terra natia.

di Claudio Castriotta

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