Il Cine-Teatro San Michele non riaprirà il 15 giugno. Parla il gestore: non ci sono i presupposti

Non ci sono i presupposti per riaprire il cinema dal 15 giugno. Lo afferma Matteo Delli Santi, gestore dello storico cine-teatro San Michele di Manfredonia, niente affatto ottimista sul futuro prossimo delle sale cinematografiche.

L’annuncio della riapertura data dal Governo, se fosse un film, per rimanere in tema, potrebbe essere: Sotto il vestito niente. Dietro lo slogan, infatti, si nasconde un protocollo che non offre sicurezze né ai gestori né alle maestranze né tantomeno al pubblico.

Nell’allegato numero 9 del DPCM del Governo, specifico per spettacoli dal vivo e cinema, risulta vietato acquistare, ma anche consumare alimenti e bevande al cinema, quindi paradossalmente il divieto sussisterebbe anche se fossero portati da casa. Ma tante altre sono le difficoltà. Il distanziamento sociale, ad esempio, che renderebbe impossibile vedere un film persino accanto ad un proprio familiare.

Le sanificazioni dopo ogni proiezione sarebbero poi un colpo di grazia anche dal punto di vista economico, aspetto non da poco, visto che comunque le entrate per forza di cose diminuirebbero per il limite imposto di massimo 200 persone. Altra nota dolente è il divieto di sbigliettamento con l’obbligo della vendita telematica: “Perché lo scambio di soldi e biglietti viene vietato al cinema quando invece è consentito in tutte le altre attività?”, si chiede Matteo Delli Santi, in riferimento ad esempio agli scontrini rilasciati da un qualsiasi esercente al momento del pagamento in denaro contante.

Delli Santi spiega quindi che in una lettera inviata dall’ANEC, Associazione Nazionale Esercenti Cinema, al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, tutte le precauzioni che si andranno a prendere inevitabilmente finiranno “per mettere in risalto all’opinione pubblica come la sala cinematografica sia considerata un luogo pericoloso”.

E se l’alternativa auspicata da tanti è il drive in, per il gestore del cinema di Manfredonia anche questa sembra essere difficilmente attuabile: “Immaginiamo di trovarci in auto, d’estate: se lasciamo i finestrini aperti ci sono i rumori dall’esterno e possono entrare insetti e zanzare, mentre se li chiudiamo, fa troppo caldo”, spiega, ipotizzando ad esempio un drive in al parcheggio alle spalle del centro Cesarano, luogo che negli scorsi anni ha già ospitato altre rassegne. Se poi ci si volesse organizzare e provare, almeno per il cinema all’aperto, occorrerebbe l’aiuto del Comune.

Insomma, al momento la situazione si presenta purtroppo complicatissima e nonostante i proclami sul rilancio della cultura, settore con cui il cinema forma un connubio indissolubile, il ‘Ritorno al futuro’, sembra ancora lontano.

di Maria Teresa Valente

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