Foggia, sospesa guardia penitenziaria: rubava cibo dal carcere. “Non credevo fosse reato”

L'uomo rimarrà fuori servizio per un anno, nonostante abbia dichiarato di aver portato via con sé solo il cibo rimasto.

Un assistente capo della polizia penitenziaria in servizio al carcere di Foggia è stato accusato di peculato, il furto commesso dal pubblico ufficiale. L’uomo era infatti l’addetto principale alla gestione dell’ufficio sopravvitto, e si sarebbe appropriato di generi alimentari e prodotti per l’igiene personale destinati ai detenuti.

Il tutto sarebbe stato scoperto, infatti, grazie ad intercettazioni audio disposte all’interno del carcere ed a filmati estrapolati dai sistemi di sorveglianza della casa circondariale.

Indagate altre 7 persone, tra cui 5 pubblici ufficiali e 2 dipendenti di una ditta per il medesimo reato; bottiglie d’olio e grandi dosi di scatolette di tonno, ceci, verdure, cioccolata, mozzarelle sono stati tutti sottratti al penitenziario dagli stessi dipendenti.

“Non pensava minimamente che fosse un reato; soltanto quando gli è stato notificato l’avviso di interrogatorio ha scoperto che si tratterebbe di peculato”, queste le parole dell’avvocato difensore Luigi Marinelli. L’uomo rimarrà comunque fuori servizio per un anno.

Questa indagine spinge gli stessi addetti alla Guardia di Finanza ad intensificare i controlli ed a migliorare le disposizioni cautelari per prevenire dinamiche illecite e non compatibili con la pubblica amministrazione.

Exit mobile version