Fitto: “Auguri a Sergio Fontana, nuovo presidente di Confindustria Puglia”

“Auguri a Sergio Fontana nuovo presidente di Confindustria Puglia. Il prossimo quadriennio sarà tra i più difficili per l’economia pugliese, vista la congiuntura negativa a livello mondiale soprattutto post-Covid”. Lo dichiara Raffaele Fitto, candidato Presidente del centrodestra per la Puglia.

“Essere alla guida degli industriali pugliesi significherà essere pronto a sostenere il settore, in sinergia con tutte le istituzioni del territorio e in modo particolare con la Regione sfruttando al meglio tutte le opportunità. Buon lavoro!”

Sergio Fontana è il nuovo presidente di Confindustria Puglia. L’elezione dell’imprenditore farmaceutico, originario di Canosa e attuale presidente di Confindustria Bari-Bat e Confindustria Albania, è avvenuto all’unanimità per il quadriennio 2020-2024. Succede nella guida degli industriali pugliesi a Domenico De Bartolomeo. Tra le priorità individuate da neo-eletto presidente Fontana c’è il tema delle semplificazioni, della liquidità alle imprese e delle infrastrutture.

“Serve meno burocrazia e meno lentocrazia. Se passiamo dalla politica delle parole alla politica dei fatti, come tutti auspichiamo, probabilmente riusciremo a venir fuori da questa situazione così complicata – ha spiegato nel discorso post elezione – Con le nuove norme del Governo sulle semplificazioni sembrerebbe che siamo sulla strada giusta ma non basta”. Focus naturalmente anche sulla Puglia, che “ha dimostrato di essere una regione moderna – ha ricordato – tra le più dinamiche del Mezzogiorno, ma per competere bisogna intervenire con urgenza per rilanciare il sistema infrastrutturale, puntando non soltanto sulle infrastrutture materiali, come i treni, ma anche quelle immateriali come il 5G, la formazione e quindi le infrastrutture costituite dal capitale umano della nostra regione”. È un momento complicato, in cui dobbiamo puntare tutto sulle imprese, le uniche realtà in grado di creare ricchezza e valore – ha detto ancora Fontana – Vanno bene il reddito di assistenza e di cittadinanza come misure di sussistenza in un periodo di crisi, ma se non puntiamo sul lavoro, su chi davvero può creare ricchezza, su chi veramente può farci superare questo momento non ce la faremo mai”.

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