Foggia

“Difendiamo il Quartiere Ferrovia – Filo diretto”: la proposta dei residenti per ricostruire sicurezza e fiducia verso gli amministratori

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“Difendiamo il Quartiere Ferrovia – Filo diretto”: la proposta dei residenti per ricostruire sicurezza e fiducia verso gli amministratori

Negli ultimi giorni il quartiere Ferrovia di Foggia è tornato al centro delle cronache nazionali per episodi gravissimi: un uomo armato di una mazza di ferro che ha seminato il panico tra viale XXIV Maggio e la villa comunale, un tentativo di rapina a un ragazzino della sua bici elettrica fermato solo dall’intervento dei residenti, rapporti sessuali a cielo aperto davanti alla stazione, cittadini inferociti che hanno reagito con episodi di giustizia fai da te. Scene che hanno fatto il giro d’Italia, mostrando un quartiere fuori controllo e gettando discredito sull’intera città.

Le immagini di linciaggi evitati per un soffio e la rabbia di una folla esasperata hanno evidenziato una realtà che non può più essere ignorata. La conseguenza più grave non è solo il danno d’immagine ma la percezione, ormai diffusa, di vivere in una zona lasciata a se stessa.

Da qui nasce la proposta del comitato “Difendiamo il Quartiere Ferrovia”: la creazione di un gruppo WhatsApp dal titolo eloquente, “Difendiamo il Quartiere Ferrovia – Filo diretto”. Un canale di comunicazione immediato, pensato per unire residenti, istituzioni, opposizione, forze dell’ordine e stampa in un circuito di segnalazione, azione e trasparenza.

L’idea è che nel gruppo siano presenti rappresentanti dei residenti del quartiere Ferrovia per segnalare problemi e situazioni di degrado; rappresentanti del governo locale per ricevere le segnalazioni e coordinare gli uffici; membri della polizia locale, delle forze dell’ordine o della prefettura per intervenire in tempo reale; esponenti dell’opposizione per vigilare e garantire equilibrio politico; oltre a giornalisti locali con il compito di raccontare pubblicamente cosa accade e verificare se le promesse trovano riscontro nei fatti. Nessun limite rigido: l’obiettivo non è la forma ma la sostanza, cioè creare un luogo virtuale dove la voce dei cittadini non si perda nei rimpalli burocratici.

Non un muro del pianto, dunque, ma una vera e propria macchina comunicativa capace di ridurre i tempi tra la segnalazione e la risoluzione del problema. Una chat in cui il degrado, gli atti vandalici, gli episodi di violenza, ma anche le questioni più semplici legate al decoro urbano possano essere segnalati in modo immediato e ricevere una risposta verificabile: sicuramente si tratterebbe di un modo più veloce rispetto alle canoniche PEC, che spesso cadono nel dimenticatoio. Ogni episodio, una volta preso in carico, diventerebbe un “caso pubblico” con la possibilità di rendere visibile alla cittadinanza l’effettivo intervento delle istituzioni con report pubblici basati sul numero di segnalazioni, sul tempo medio di risposta e sulle azioni concluse e aperte. 

I benefici sarebbero evidenti: tempi di intervento più rapidi, maggiore prevenzione delle situazioni di pericolo, trasparenza nell’operato delle istituzioni, un forte effetto deterrente verso chi delinque e, soprattutto, la ricostruzione della fiducia dei cittadini verso chi governa la città.

La proposta arriva in un momento in cui la fiducia tra cittadini e politica appare al minimo storico. Troppi episodi di “giustizia fai da te” hanno dimostrato che l’esasperazione rischia di trasformarsi in pericolo concreto. Un canale diretto come questo, con la garanzia della presenza contemporanea di residenti, amministratori, opposizione, forze dell’ordine e stampa, potrebbe servire ad abbassare la tensione e a restituire ai cittadini la certezza che le istituzioni ci sono e rispondono con i fatti.

Se l’esperimento funzionasse, il gruppo potrebbe diventare un modello pilota anche per altri quartieri di Foggia, mostrando come trasparenza e rapidità di intervento possano trasformarsi nel primo vero passo verso una rinascita del tessuto urbano e sociale della città.

Oggi Foggia è al centro di un vortice mediatico che la racconta come una città abbandonata e violenta. “Difendiamo il Quartiere Ferrovia – Filo diretto” nasce come risposta dal basso, un gesto di organizzazione e di dignità. Non promesse, non slogan: un metodo per pretendere che la sicurezza e la vivibilità tornino ad essere un diritto quotidiano.

I residenti hanno dimostrato di esserci, di non voler più restare spettatori passivi di fronte al degrado e alla violenza che segnano ogni giorno il quartiere Ferrovia. Ora la palla rimbalza alle altre parti chiamate in causa: amministratori, politici, forze dell’ordine e stampa. La sicurezza e la dignità di un quartiere – oltreché l’immagine dell’intera città di Foggia – non possono più attendere. 

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