COVID: A Manfredonia decessi e numero dei positivi non spaventano più

I numeri non ci spaventano più. Probabilmente dopo un anno di DPCM, distanziamento e vita (a)sociale siamo ormai così assuefatti a contagi e positività che non siamo più nemmeno interessati a comprendere qual è la realtà intorno a noi. Eppure, la fotografia della situazione su Manfredonia aggiornata agli ultimi dati della Prefettura mostra un numero ancora molto alto di positivi.

Per comprendere meglio quanto sta accadendo nella nostra città, basta prendere in considerazione i parametri del nuovo DPCM (che entrerà in vigore dal 16 gennaio) che prevede che una Regione entri in Zona Rossa con un numero di 250 positivi ogni 100mila abitanti. Secondo questo dato, a Manfredonia siamo 3 volte al di sopra dei limiti consentiti, ma a quanto pare ciò non sembra preoccupare nessuno.

La quota ideale, per non far saltare il contact tracing, è 50 casi su 100 mila abitanti che, rapportato ad una città come Manfredonia, è di 28 casi. Con una popolazione come quella sipontina, che conta 57mila abitanti, l’allarme Zona Rossa scatta con 148 positivi. Il numero delle persone in isolamento fiduciario/quarantena/ricovero sul territorio comunale all’11 gennaio 2021 risulta essere invece ben 611 di cui 426 positivi.

Che dire poi dell’incredibile numero di decessi? Durante la prima ondata sono stati 8, mentre quelli attribuibili al Covid in questa seconda ondata sono ben 66 fino al 31 dicembre 2020.

Eppure di tutto questo sembra non esserci in città la minima percezione e sono sempre meno coloro che rispettano regole ed indicazioni. Basti vedere, ad esempio, le foto girate in rete dei ‘resti’ della movida di sabato sera nei pressi del castello: bicchieri e bottiglie vuote ovunque.

Che senso ha costringere alla chiusura bar e ristoranti se poi fuori dai locali si può fare ciò che si vuole? E perché non mandare a scuola i bambini e tenere chiuse le palestre se comunque non evitiamo gli assembramenti?

È sotto gli occhi di tutti che ci sono alcuni che vengono penalizzati più di altri, ma se vogliamo che i sacrifici di tanti nostri concittadini non restino vani e che arrivino ulteriori restrizioni, sforziamoci di essere tutti più prudenti.

di Maria Teresa Valente

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