Questa notte il “Gruppo Speleologico San Giovanni Rotondo” con alla guida il presidente Vincenzo Savino e l’architetto Francesco Colletta hanno effettuato una “calata” nella “Grava di Campolato” per effettuare una serie di attività di studio e ricerca.
Le attività riprese da Giuseppe De Filippo di StatoQuotidiano sono state effettuate in assoluta sicurezza e con speleologi esperti. Le attività di discesa sono di grande complessità e necessitano di una attrezzatura adeguata.
La grava di Campolato è una cavità carsica situata nel comprensorio del comune di San Giovanni Rotondo. Si trova a qualche centinaio di metri dalla Statale 272 San Giovanni Rotondo – Monte Sant’Angelo, al chilometro 43 circa.
Funge da inghiottitoio per le acque provenienti dai monti che la circondano; questo fa sì che durante una precipitazione (e non solo) nella grotta scorra un impetuoso torrente sotterraneo.
L’imbocco si apre nel pianoro di Campolato, a 10 km circa dal paese, lungo la strada che porta a Monte Sant’Angelo. La grava, di assai difficile esplorazione, è la più profonda cavità ad andamento verticale del massiccio Garganico, – e una tra le più importanti dell’Italia Meridionale – ed è anche meta privilegiata negli itinerari speleologici della Puglia. La Grotta, inizialmente, non venne esplorata dagli speleologi del posto, ma da altre organizzazioni esterne, perlopiù del Nord. (Fonte Wikipedia)







Vi si accede tramite una stretta apertura, che scende a picco per 100 m, e al cui fondo si diparte una cavità meandriforme, nella quale si alternano ambienti più ampi e tratti angusti, interrotti da piccoli salti, dello sviluppo di più di 1 km e che giunge fino a una profondità di 304 m.


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