Bilancio consolidato, Ritucci e Tasso: “Numeri belli sulla carta, ma troppe ombre nei conti del Comune”

BILANCIO CONSOLIDATO 2024, RITUCCI E TASSO: “NUMERI BELLI SULLA CARTA, MA TROPPE OMBRE NEI CONTI DEL COMUNE”
Il Consiglio Comunale di Manfredonia ha approvato il Bilancio Consolidato 2024. I consiglieri di minoranzaMassimiliano Ritucci (AgiAMO) e Antonio Tasso(Sipontum) hanno espresso un voto contrario, denunciando un quadro che, dietro i numeri positivi, nasconde zone d’ombra, contraddizioni e gravi carenze di trasparenza. In pratica un maquillage contabile.
Essi hanno motivato il loro “no” con argomentazioni puntuali, basate anche sulla relazione dei Revisori dei Conti, che contiene osservazioni e richiami precisi. A cominciare dalla Mancata chiarezza su alcuni criteri di valutazione: “La nota integrativa non contiene informazioni esaustive sui criteri di valutazione applicati alle varie voci di bilancio” ammoniscono i controllori.
Il Bilancio consolidato 2024 evidenzia un utile d’esercizio superiore a 19 milioni di euro e un patrimonio consolidato positivo di oltre 7 milioni, un miglioramento netto rispetto al 2023.
Ma secondo Ritucci e Tasso, il risultato non nasce da una gestione virtuosa:
“Il saldo positivo deriva, per la maggior parte, da rettifiche contabili e partite straordinarie, non da un reale rafforzamento economico del gruppo comunale. È un bilancio in attivo solo sulla carta, costruito, come detto, più con operazioni contabili che con risultati concreti.”
Uno dei punti più critici riguarda le società partecipate, in particolare ASE S.p.A., che continua a gravare sul bilancio consolidato.
“È inaccettabile – spiegano – che una società interamente controllata dal Comune continui a generare perdite senza un piano di risanamento pubblico e verificabile.
La frase dei Revisori, <l’Ente deve attenersi pedissequamente al Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica>, è un richiamo forte: significa che il Comune non esercita un controllo effettivo sulle proprie partecipate. Mancano obiettivi, limiti di spesa e una governance chiara. È una gestione fuori controllo.”
Anche le società in liquidazione, come Gestione TributiSpa e Agenzia del Turismo Scarl, restano sospese da anni, senza una chiusura definitiva, nonostante le sollecitazioni perentorie dei Revisori. “Segno di immobilismo e mancanza di direzione politica”, aggiungono i consiglieri.
Altro dato che fa discutere è quello della liquidità: oltre 90 milioni di euro fermi in tesoreria.
“Una cifra enorme – sottolineano Ritucci e Tasso – mentre i debiti complessivi superano i 72 milioni di euro e quelli verso fornitori aumentano. È un paradosso: il Comune tiene i soldi in banca mentre le imprese aspettano pagamenti e la città ha bisogno di opere, manutenzioni e servizi. Questa non è prudenza, è immobilismo amministrativo.”
Lavori in corso solo sulla carta?
Nei conti figurano 36 milioni di euro di “lavori in corso e acconti”, ma secondo i due consiglieri di minoranza “molti cantieri risultano ancora fermi o non collaudati”.
“Se i lavori non avanzano – affermano – quei 36 milioni restano solo numeri su un foglio, non opere reali. I cittadini non hanno bisogno di bilanci gonfiati, ma di risultati visibili: scuole finite, strade sistemate, impianti funzionanti.”
Fondi rischi per 37 milioni senza spiegazioni
Nella relazione del Bilancio, redatta dagli Uffici, vi sono “fondi per rischi e oneri” pari a quasi 37 milioni di euro, indicati genericamente come “altri fondi”.
“Vorremmo sapere – insistono i consiglieri – se questi fondi servono per contenziosi, debiti potenziali o se si tratta di accantonamenti generici. Se ci sono cause in corso, è giusto comunicarlo. Se invece sono fondi di riserva non motivati, significa che ci sono risorse bloccate che potrebbero essere utilizzate per servizi e investimenti immediati.”
Partite non riconciliate e conti opachi.
“Il Bilancio Consolidato di un Comune si predispone, soprattutto, per verificare se vi è ‘armonizzazione’ tra i bilanci dell’ente capogruppo (Comune) e le ‘partecipate’ – precisano Ritucci e Tasso – Nel nostro caso questo non si verifica perché da anni le somme in entrata e uscita del primo non coincidono con quelle delle ‘seconde’ e non comprendiamo come mai non si faccia nulla per riallineare questi conti (nonostante i continui ammonimenti dei Revisori) per un ammontare di oltre 1,4 milioni di euro, a cui si aggiungono altre difformità contabili, anch’esse rilevate dall’organo di revisione. Non è un dettaglio tecnico, ma un segnale di mancanza di controllo e coordinamento. Perciò, non riusciamo a capire il parere ‘favorevole’ al documento in esame espresso dal nuovo collegio revisorio.
Aumento dei servizi acquistati da terzi:
“Significa che il Comune o le partecipate affidano di più all’esterno (appalti, consulenze, gestione di servizi) – argomentano i rappresentanti di minoranza – Va verificato se ciò è efficiente o se si rischia di spendere di più per fare le stesse cose e quante delle attività ‘ordinarie’, che dovrebbero essere svolte dagli ‘Uffici’, vengono esternalizzati”.
Nel loro intervento in Assemblea, i due consiglieri hanno chiarito il senso politico del loro voto contrario:
“Noi non siamo tenuti ad atti di fede, ma a valutazioni responsabili. Perciò, a seguito di quanto dichiarato in Aula e in attesa di capire anche a che punto sono alcune controversie in atto (come quella ‘nebulosa’ tra ‘Gestione Tributi’ e “C&C), il nostro voto non poteva che essere, convintamente, contrario”.