A 28 anni dalla strage di Via D’Amelio

L’odore salete arruve da mere… mu fe rucurde nu pizze du storjie stravulgente…in da sta dumenuche du logliu – joggju du ventottu anne fe … ci fu una strage di Via D’amelio – il 19 luglio del 1992 morì nella strage il magistrato Borsellino ; impressionante lui e la sua scorta saltarono in aria – nessuno vada dimenticato – proprio a 57 giorni – dopo dell’amico magistrato Falcone, che morì nella Strage di Capaci – ovviamente stiamo parlando della terribile Palermo di allora… e di un Stato assente e super corrotto – e mafioso. Oggi domenica come allora di 28 anni fa – mi piange il cuore – massacrarono il secondo uomo di (Giustizia) con la lettera maiuscola Paolo, mentre si recava a far visita alla mamma …
Con il termine mafia si indicava una qualsiasi organizzazione criminale retta da omertà e regolata da riti, legami familiari e percorsi iniziatici peculiari che ciascun appartenente, detto affiliato , era tenuto a rispettare. Secondo il significato estensivo del termine, indica una qualsiasi organizzazione criminale di persone che impone la propria volontà con mezzi spesso illegali, per conseguire interessi a fini privati e di arricchimento anche a danno degli interessi pubblici.
Essa nacque in una ben precisa zona della Sicilia, compresa tra Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapnani. Il regno borbonico si rivelò un territorio idoneo all’attecchirsi e all’accrescersi del fenomeno mafioso. Qui, nell’Ottocento, le terre erano divise in vasti appezzamenti, detti latifondi.
Per non dimenticare Emanuela Loi, la commemorazione per la poliziotta uccisa nella strage di via D’Amelio…quando gli fu assegnata Emanuela di appena – 25 anni – Borsellino – gli disse tu devi proteggere me – ma sono io che devo proteggere te…Così per un attimo ; mi abbandono… all’aria del mare che Manfredonia il mio paese oggi mi regala.

di Claudio Castriotta