Fede e religione

Pontificale della Madonna di Siponto: Omelia di padre Franco Moscone

Riprendo e leggo il messaggio che ho preparato e che è stato pubblicato sui manifesti per la festa di quest’anno, inserendo a metà lo sguardo omiletico sul testo del Vangelo che ci viene sempre proposto per la solennità di Maria Regina di Siponto, e che abbiamo appena ascoltato.

 L’estate che stiamo vivendo è torrida a motivo della situazione metereologica, senza dubbio dovuta ai cambiamenti climatici che colpiscono l’intero pianeta, ma è torrida per tante situazioni verificatesi sul nostro amato ed unico territorio.

La morte tragica dei bambini Stefan e Daniel nell’agro di Fonterosa, a causa dell’incuria nella sicurezza e del lavoro massacrante estivo; la mano assassina della Mafia che è tornata a sparare ed uccidere in quel di Mattinata; gli incendi appiccati da mano criminali in luoghi diversi ed in contemporanea sul promontorio del Gargano: sono avvenimenti che “gridano vendetta al cospetto di Dio” Creatore e Salvatore del Pianeta e dell’Umanità. Sono segni di una logica che continua ad inquinare ed offendere il nostro affascinante territorio, il suo meraviglioso popolo e la positiva intraprendenza di un’economia che vuole essere rispettosa, accogliente e professionale. Sono danni e vicende che colpiscono tutti, e che devono tutti far trasalire e reagire con atti di cura e legalità: non potrà mai vincere la logica criminale e mafiosa di pochi, che credono di avere tra le mani il potere e gestirlo unicamente secondo il loro interesse privato e latrocinante. C’è bisogno di un “cambiamento climatico” dei cuori, delle coscienze e della mentalità da parte di tutti, se no si continuerà a soccombere a logiche pagane che seguono gli idoli e allontanano Dio facendo morire il Prossimo e l’Ambiente.

Ma anche in quest’estate rovente e segnata da fatti tragici ritorna la tradizionale festa della nostra Regina: la solennità di Maria Madre di Dio di Siponto, che fin dai primi secoli dell’evangelizzazione veglia sulla città e sul suo territorio: porta del Gargano.

Maria continua da secoli a vegliare su Manfredonia, sulla sua gente che in Lei si riconosce, e sul territorio a Lei dedicato, con gli tessi sentimenti ed attenzioni che l’anno vista protagonista nell’avvenimento dell’Annunciazione!

            Si tratta di un Vangelo che abbiamo tutti a mente, negli occhi e nel cuore e che penso possiamo e dobbiamo sentire attuale e riferibile anche a tutti noi riuniti come Chiesa e Città di Manfredonia.

            Applichiamo a Manfredonia le parole che l’Arcangelo dice a Maria, e rispondiamo con fede ed impegno religioso e civile con le stesse parole di Maria.

            Le parole dette a Maria:

Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te! = c’è un fondamento su cui progettare e costruire la città, la Chiesa, l’economia … è la presenza del Signore!

            Non temere, hai trovato grazia presso Dio!  = c’è capacità generativa, c’è futuro … per la città e la Chiesa che vive in Gargano: è la grazia di Dio sempre abbondante!

La risposta di Maria:

            Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto! = è la logica del rapporto Dio-umanità, città-Chiesa che ci rende responsabili, custodi e generativi di frutti di salvezza e di Pace … è saperci servi e custodi reciproci gli uni degli altri e del creato tutto!

Sentendoci POPOLO si Dio riuniti da Maria, nostra Madre, impariamo da Lei a:

  1. Ascoltare: la Parola di Dio e la storia;
  2. Testimoniare: la fraternità ed amicizia universale;
  3. Annunciare: Cristo Salvatore vivo ed operante in mezzo a noi;
  4. Camminare insieme: operatori di Pace e riflessi delle Beatitudini!

Coniugando questi quattro verbi apriremo da credenti e discepoli del Signore la via della vera santità, e da cittadini responsabili quella del bene comune e della cittadinanza attiva.

Guardiamo a Maria, ascoltiamo le sue parole che ci rimandano alla logica del Vangelo: fate quello che Lui vi dirà (Gv 2, 5). Sono parole di una Madre innamorata ed attenta al futuro dei propri figli: e i Suoi figli siamo noi, i custodi del Gargano di oggi, i cittadini che ne abitano e promuovono le città con le loro relazioni pulite e professionalità legali. Lasciamoci accarezzare dalla tenerezza di Maria e sentiremo la forza della bontà che riempie i cuori e della Misericordia che sana e cura ogni ferita ridando freschezza e facendo guardare al futuro con gioiosa speranza. Accostandoci a Maria, nostra Regina, ci accorgiamo e promettiamo di non avere solo una grande storia da ricordare, ma una più avvincente e magnifica da costruire.

Eleviamo allora alla nostra Madre, Regina di Siponto, le nostre voci in un’unisona preghiera:

O Maria, donna del silenzio e dell’ascolto,

insegnaci a fare spazio alle parole altrui.

Donaci un cuore disponibile a raccogliere il grido di chi ci sta accanto.

Insegnaci a tradurre le parole che ascoltiamo in azioni

che trasformano in meglio la realtà che ci circonda. 

Donaci il coraggio di parole vere e non ideologizzate,

liberaci dalla retorica del potere

e insegnaci a cambiare le nostre città e territorio con lo stile della carità e del servizio.

Amen!

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Redazione

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